Come riportato dall’ordinanza dell’8 luglio, da Ferragosto fino al 20 settembre saranno impegnate quattro unità navali – Ng Worker, Celina II, Silvio I – e un veicolo sottomarino a comando remoto (ROV) per il recupero del missile o, in caso di impossibilità, per il suo brillamento in sicurezza. L’operazione sarà coordinata da Leonardo S.p.A. su incarico del Ministero della Difesa.
L’operazione non riguarderà solo il missile disperso, ma più in generale il recupero di residuati provenienti da esercitazioni militari svolte nel poligono del Salto di Quirra. Tuttavia, la presenza dell’Aster 30 è il punto più delicato della missione.
Perché l’Aster 30 è così importante?
L’Aster 30 è un missile ad alta tecnologia frutto di una joint venture italo-francese, destinato in gran parte alle forniture per la difesa aerea di Paesi NATO e per l’Ucraina. La commessa complessiva prevede la produzione di circa 700 esemplari, firmata nel 2023. Si tratta di un’arma sofisticata, capace di intercettare velivoli e missili balistici a lungo raggio, utilizzata dai sistemi di difesa Samp-T.
Un “evento fisiologico”, ma la tensione resta alta
Fonti vicine alla Difesa definiscono l’accaduto un evento «fisiologico» per questo tipo di esercitazioni: incidenti simili sono messi in conto, soprattutto in lanci complessi da poligono. Tuttavia, la notizia ha creato un’ondata di preoccupazione tra gli abitanti, preoccupati per la sicurezza delle acque e dei fondali dell’Ogliastra. Non a caso, sui social sono circolati appelli a bloccare le esercitazioni in mare aperto.
Missione ad alto rischio
L’ordigno giace a 602 metri di profondità, in un’area difficile da raggiungere. Il recupero richiederà tecnologia avanzata e manovre estremamente precise. Se il recupero risultasse impossibile, verrà eseguito un brillamento controllato sul fondale. L’operazione dovrà garantire la massima sicurezza per evitare danni all’ecosistema e ai residenti della zona.