Bonifici di Natale tra parenti: quando il regalo può insospettire il Fisco e cosa rischi davvero

Secondo i giudici, affinché possa scattare la tassazione, è l’Amministrazione a dover dimostrare in modo puntuale il collegamento tra le somme ricevute e un’attività economica imponibile.

In assenza di questa prova, prevale la natura lecita del trasferimento, soprattutto quando il denaro proviene da soggetti con redditi già assoggettati a imposta.

Perché la causale del bonifico è fondamentale

Proprio alla luce di questo orientamento giurisprudenziale, la causale del bonifico assume un ruolo centrale. Indicare chiaramente il motivo del trasferimento può fare la differenza in caso di controlli.

Espressioni semplici come “regalo di Natale”, “sostegno familiare” o “aiuto economico” aiutano a contestualizzare il movimento e a dimostrarne la natura non reddituale.

Non è necessario utilizzare formule giuridiche complesse: l’importante è rendere comprensibile, fin da subito, il motivo del versamento.

Donazione o semplice aiuto? Il confine delicato

Dal punto di vista civilistico, la donazione è l’atto con cui un soggetto arricchisce un altro senza ricevere nulla in cambio e, in linea generale, richiede la forma dell’atto pubblico notarile.

La Cassazione ha però chiarito che il bonifico bancario, di per sé, non costituisce automaticamente una donazione, ma è soltanto lo strumento con cui si esegue un accordo di liberalità.

Dal punto di vista fiscale, si distingue tra donazioni dirette, formalizzate con atto notarile, e donazioni indirette, realizzate tramite strumenti come i bonifici. Queste ultime diventano fiscalmente rilevanti solo in caso di registrazione o a seguito di un accertamento.

Quando scattano davvero i controlli del Fisco

Il rischio di controlli aumenta quando i bonifici sono frequenti, di importo elevato o incoerenti con il profilo reddituale di chi li riceve. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate può chiedere chiarimenti e documentazione.

Se il contribuente riesce a dimostrare che si tratta di un aiuto familiare proveniente da redditi già tassati, l’operazione resta lecita. In caso contrario, può essere applicata un’imposta fino all’8%, anche con funzione sanzionatoria.

Un motivo in più per prestare attenzione, soprattutto durante le festività, a come e perché si effettuano i bonifici tra parenti.

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