mercoledì, Novembre 26

Chi ha tradito Nichi Vendola? Il leader Avs tra delusione, veti e un sistema elettorale “bizzarro”

Decaro, neo governatore, ha commentato a sua volta il sistema: «Nell’assegnazione dei seggi ci sono liste con pochi voti che entrano e territori grandi penalizzati». Un problema strutturale che aveva già sollevato da sindaco di Bari.

Vendola, la corsa e gli ostacoli: veto, malore e un processo ingombrante

Vendola ha affrontato la campagna con determinazione, nonostante un malore che lo aveva fermato per due giorni e le polemiche legate al processo ex Ilva, in cui la Regione Puglia è parte civile. Una questione che, secondo alcuni, avrebbe raffreddato parte dell’elettorato.

Non è mancato neppure un veto iniziale da parte di Antonio Decaro, che temeva tensioni interne se l’ex governatore fosse entrato in Assemblea. Veto poi superato, ma non senza frizioni.

La “primavera pugliese” chiude un ciclo, ma Vendola non si ferma

Il risultato non segna però l’addio alla politica. «È un risultato che dispiace ma non ci priva della determinazione di andare avanti», ha dichiarato. E ha rivendicato: «Abbiamo ottenuto 54mila voti solo con la forza delle idee».

Per Avs, l’esito descrive una fragilità strutturale in Puglia, tra scelte sbagliate sulle liste e una legge elettorale che genera distorsioni. «Dopo vent’anni il centrosinistra governa ancora la Puglia», conclude Vendola, affidandosi alla vittoria di Decaro per mantenere vivo il progetto politico.

Una riforma elettorale inevitabile

I problemi emersi – dalla soglia calcolata in modo anomalo alla distribuzione dei seggi – rendono ormai inevitabile una revisione della legge elettorale pugliese. Una revisione che potrebbe essere una delle prime priorità del nuovo Consiglio regionale.

Paradossalmente, proprio uno dei politici che aveva tentato di correggerla anni fa – Nichi Vendola – ne è ora una delle principali vittime.

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