Recentemente, i corridoi di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, hanno visto l’arrivo di un gruppo di giovani assistenti parlamentari, noti anche come “commessi”.
Questi ragazzi e ragazze, freschi di concorso e con un’età media intorno ai trenta anni, sono entrati in Parlamento con grande entusiasmo, ma la loro avventura sembra già essere in crisi. Infatti, quasi tutti i neo-assunti stanno già cercando di cambiare lavoro, iscrivendosi a un concorso interno per diventare segretari parlamentari. Questo fenomeno solleva interrogativi importanti sulla professione e sul futuro del Parlamento italiano.
Chi Sono i Nuovi Assistenti Parlamentari?
I nuovi assistenti parlamentari si presentano con uno sguardo stupito, come se fossero studenti al loro primo giorno in un prestigioso istituto. Vestiti in modo formale, con pantaloni, camicia e giacca, si muovono tra i corridoi di Montecitorio, accompagnati dai “veterani” del settore. Questi giovani, più di ottanta in totale, sono stati assunti a inizio ottobre e sono destinati a diventare i custodi del palazzo, un compito che richiede dedizione e impegno.
Un Inizio Turbolento
Tuttavia, la loro esperienza in Parlamento è iniziata in modo inaspettato. Infatti, dopo solo pochi giorni, si è registrata una fuga quasi totale: ben ottanta neo-assunti su ottantotto hanno già manifestato l’intenzione di cambiare ruolo. Questo dato, che corrisponde al 93% dei nuovi arrivati, è preoccupante e fa riflettere sulle motivazioni che spingono questi giovani a lasciare un lavoro che, almeno in teoria, dovrebbe essere prestigioso e gratificante.
Le Cause della Fuga
- Stipendi Insoddisfacenti: Molti dei nuovi assistenti lamentano che i loro stipendi sono troppo bassi rispetto alle aspettative e alle competenze richieste.
- Carico di Lavoro Elevato: Il lavoro in Parlamento è noto per essere intenso e impegnativo, con orari prolungati e responsabilità significative.
- Ambizioni Professionali: I neo-assunti, molti dei quali con più lauree, cercano opportunità di carriera più gratificanti e meno stressanti.
Queste motivazioni sono state confermate da alcuni dei neo-assunti, che si chiedono perché dovrebbero accontentarsi di un lavoro che, sebbene storico e rispettabile, potrebbe non soddisfare le loro aspirazioni professionali. La situazione è aggravata dalla percezione che il lavoro di assistente parlamentare sia diventato meno prestigioso rispetto al passato, quando gli stipendi erano più elevati e il ruolo era considerato un trampolino di lancio per carriere politiche.
Il Ruolo Storico dei Committenti Parlamentari
I commessi parlamentari hanno sempre avuto un ruolo fondamentale all’interno del Palazzo. Sono stati testimoni di momenti storici e hanno contribuito a mantenere l’ordine e il decoro durante le sedute. Hanno assistito a risse, manifestazioni e momenti di grande tensione politica, dimostrando un impegno e una dedizione che li hanno resi parte integrante della storia repubblicana italiana.
Un esempio emblematico è rappresentato da Marcantonio Ferretti, un noto capo degli assistenti parlamentari, che ha dedicato quarant’anni della sua vita a servire il Parlamento. La sua scomparsa durante la pandemia ha lasciato un vuoto incolmabile e ha fatto riflettere molti sulla rilevanza di questo ruolo. “Togli i commessi e il palazzo viene giù”, affermava Ferretti, sottolineando l’importanza di questi professionisti nel mantenere la funzionalità dell’istituzione.
Un Futuro Incerto
La fuga dei neo-assunti solleva interrogativi sul futuro del lavoro di assistente parlamentare. Se la tendenza continua, il Parlamento potrebbe trovarsi in una situazione critica, privo di figure chiave che garantiscono il funzionamento quotidiano delle sue attività. Gli assistenti non solo vigilano sul decoro e sulla sicurezza, ma conoscono anche i segreti e le dinamiche interne del Palazzo, creando un legame diretto con il potere.
Inoltre, la concorrenza con il Senato, dove gli stipendi sono più alti, rappresenta un ulteriore fattore di attrazione per i giovani professionisti. Questo porta a una riflessione più ampia sulla necessità di rivedere le condizioni di lavoro e le opportunità di carriera all’interno della Camera dei Deputati.
La Nostalgia di un Mestiere Storico
La situazione attuale genera una certa nostalgia per un’epoca in cui il lavoro di assistente parlamentare era considerato un onore e un’opportunità unica. Oggi, però, i giovani sembrano preferire carriere più comode e meno stressanti, abbandonando un mestiere che, sebbene antico, ha una grande importanza nella storia politica italiana.
È fondamentale riflettere su come il ruolo degli assistenti parlamentari possa evolversi per attrarre nuove generazioni, mantenendo viva la tradizione e l’importanza di questa professione. Senza di loro, il Parlamento rischia di diventare una “terra di nessuno”, priva di quel supporto essenziale che ha caratterizzato la sua storia.
In un contesto in continua evoluzione, ci si può chiedere: quali misure potrebbero essere adottate per rendere il lavoro di assistente parlamentare più attraente e sostenibile per le nuove generazioni? La risposta a questa domanda potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro della democrazia italiana.


















