Oltre a Parolin, la rosa dei candidati papabili è ampia:
- Matteo Maria Zuppi (69 anni): Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI. Progressista, molto vicino ai poveri e ai migranti, ha svolto missioni delicate per conto del Papa in Ucraina e Russia.
- Pierbattista Pizzaballa (60 anni): Patriarca Latino di Gerusalemme, con una visione internazionale. Figura emergente per il dialogo interreligioso in Medio Oriente.
- Fridolin Ambongo Besungu (65 anni): Arcivescovo di Kinshasa, voce africana forte e autorevole, critico verso la benedizione delle unioni omosessuali ma fortemente impegnato per la pace e la giustizia sociale.
- Jean-Marc Aveline (66 anni): Arcivescovo di Marsiglia, vicino alle tematiche dei migranti e molto stimato per il suo lavoro sulle periferie sociali e il dialogo interreligioso.
- Luis Antonio Tagle (67 anni): Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, filippino, figura ponte tra Asia e Vaticano, progressista sui temi sociali ma saldo sui valori tradizionali.
- Anders Arborelius (75 anni): Primo cardinale svedese, simbolo della fede cattolica nelle terre protestanti del Nord Europa, fortemente impegnato sui temi dell’accoglienza migratoria.
Una Chiesa sempre più globale
I numeri parlano chiaro: su 135 cardinali elettori, 59 provengono dall’Europa, 37 dalle Americhe, 20 dall’Asia, 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania. Un conclave dunque meno eurocentrico rispetto al passato, aperto a sorprese provenienti dai continenti in crescita come Africa e Asia.
Chi comanda i numeri del conclave?
Con 108 cardinali nominati da Francesco su 135, la linea di Bergoglio potrebbe continuare, ma le differenze interne sono molto più profonde di quanto si pensi. I cardinali non votano a blocchi granitici: le sensibilità culturali e i diversi approcci dottrinali pesano più delle appartenenze “di corrente”.
Come si prepara il conclave?
Nei prossimi giorni, con la data ufficiale che sarà stabilita, inizieranno le Congregazioni Generali. Saranno occasioni per confrontarsi, conoscersi meglio e per definire, spesso informalmente, le “strategie” dei gruppi più numerosi. Cruciale sarà il primo voto: se Parolin dovesse confermare i suoi 40 voti iniziali e attrarne altri rapidamente, potrebbe trovarsi in posizione dominante. Ma occhio agli outsider: il vento può cambiare in poche ore.
Sarà ancora una volta un Papa “sorpresa”?
La Chiesa si prepara a una scelta epocale. Con Parolin favorito, ma Zuppi, Pizzaballa, Ambongo, Aveline e Tagle pronti a scattare, tutto è possibile. Di certo, il prossimo Pontefice dovrà essere un leader capace di guidare una Chiesa sempre più globale, divisa su molte questioni ma ancora unita dal desiderio di testimoniare il Vangelo nel mondo contemporaneo.
Ora non resta che attendere la data ufficiale del conclave… e la fumata bianca! 🕊️