martedì, Ottobre 7

“Ora sei contento?”, lo scontro acceso tra Massimo Giletti e De Rensis infiamma la tv

La recente puntata di “Lo Stato delle Cose”, andata in onda il 6 ottobre 2025 su Rai 3, ha riacceso il dibattito su uno dei delitti più controversi degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi.

 

Condotta da Massimo Giletti, la trasmissione ha trasformato il dibattito in un vero e proprio scontro dialettico, coinvolgendo avvocati e giornalisti in un’atmosfera carica di tensione. Il caso di Garlasco continua a suscitare forti emozioni e opinioni contrastanti, rendendolo un tema sempre attuale e discusso.

Un Inizio Scoppiettante

La puntata ha preso il via con un servizio dedicato alla cascina Crivellina, di proprietà di Amilcare Adami, zio di Andrea Sempio, uno dei principali coinvolti nel caso. Secondo le testimonianze raccolte, in questo luogo si sarebbero svolti incontri tra carabinieri e magistrati legati alle indagini. Una testimone ha dichiarato: “Lei vuole sapere se veniva Cassese? Venivano, ma solo per mangiare e andare a caccia.” Queste affermazioni hanno immediatamente sollevato interrogativi sulla trasparenza delle indagini.

Accuse e Difese

Massimo Giletti, noto per il suo stile incisivo, ha chiesto chiarimenti all’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio. Lovati ha risposto con cautela, ammettendo di aver frequentato la cascina, ma ha minimizzato l’importanza degli incontri: “Ci sono stato qualche volta e so che le persone andavano a caccia di fagiani.” La tensione è aumentata quando si è discusso delle dimissioni del generale Luciano Garofano dal team difensivo di Sempio. Lovati ha spiegato che alla base della rottura ci sarebbero state divergenze tecniche e metodologiche, smentendo ogni insinuazione riguardo a consulenze “fantasma”.

Il Ruolo del DNA

Un altro punto cruciale del dibattito è stato il tema della consulenza di Pasquale Linarello, relativa al DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. L’avvocato De Rensis ha chiarito che tale consulenza era allegata a un esposto depositato, e ha sottolineato che gli atti di un’indagine preliminare sono generalmente noti solo al Pubblico Ministero. Questo ha portato a un acceso scambio di opinioni tra i legali, con l’avvocato Tizzoni, rappresentante della famiglia Poggi, che ha negato qualsiasi coinvolgimento nella diffusione di notizie riservate.

Momenti di Alta Tensione

La puntata ha raggiunto il culmine della tensione quando Giletti ha interrotto De Rensis, visibilmente irritato: “Abbiamo fatto 4 minuti di soliloquio, è contento avvocato? Adesso stia però ai fatti, ad ascoltare gli altri.” La risposta di De Rensis non si è fatta attendere: “No, io sono stato in silenzio ad ascoltare gli altri. E le rispondo che quella intercettazione a me crea imbarazzo… ognuno si assumerà la responsabilità di ciò che è accaduto.” Questo scambio di battute ha catturato l’attenzione del pubblico, trasformando il dibattito in un vero e proprio caso mediatico.

Il Ruolo dei Media e delle Testimonianze

La puntata ha messo in luce anche il ruolo cruciale dei media e delle testimonianze nel caso Garlasco. Giletti ha mostrato un’intervista a Cornelia Brindusa, una testimone chiave che ha scelto di rimanere in silenzio davanti alle telecamere, affermando: “La fermo subito, non dico nulla. Ho detto tutto agli inquirenti.” Questo ha sollevato ulteriori interrogativi sulla verità e sull’accuratezza delle informazioni diffuse nel corso degli anni.

Un Caso Ancora Aperto

La puntata si è conclusa con un acceso scambio tra De Rensis e Giletti, con quest’ultimo che ha esclamato: “Ci deve essere rispetto quando si parla del lavoro degli inquirenti!” La tensione è stata ulteriormente alimentata dall’intervento di Silvio Sapone, ex responsabile della polizia giudiziaria di Pavia, che ha portato nuove informazioni alla discussione. Come spesso accade con il caso Garlasco, le parole si sono moltiplicate, ma la verità rimane ancora in sospeso, in attesa di una risposta definitiva.

Riflessioni Finali

Il caso di Garlasco continua a essere un argomento di grande interesse e discussione, non solo per la sua complessità giuridica, ma anche per le emozioni che suscita nel pubblico. Ogni nuova rivelazione sembra riaccendere il dibattito, dimostrando quanto sia profonda la ferita lasciata da questo delitto nella memoria collettiva. La domanda rimane: quando avremo finalmente chiarezza su questa vicenda che ha segnato la cronaca italiana?

In un contesto mediatico in continua evoluzione, il caso Garlasco rappresenta un esempio di come la verità possa rimanere sfuggente, nonostante gli sforzi di inquirenti e avvocati. La ricerca della giustizia è un percorso difficile, e ogni nuova informazione può cambiare le carte in tavola. Resta da vedere se, in futuro, si riuscirà a fare luce su questo mistero.

Domande per il Lettore

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