mercoledì, Agosto 6

Paolo Crepet su violenze e disagio giovanile a Rovigo: “Non è più solo una questione sociale”

“Non sembra nemmeno più Rovigo”

Questa è la frase che molti cittadini ripetono dopo una serie di episodi di violenza e degrado nel capoluogo e nella provincia di Rovigo. Tra risse, accoltellamenti e stupri, l’estate polesana è segnata da un clima teso e allarmante. A riflettere su questo scenario è Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, intervenuto con un’analisi lucida e profonda.

“Chi pensa che Rovigo sia un’isola felice vive su Marte”

Intervistato da Il Gazzettino, Crepet è netto: “Rovigo non è un caso isolato. È il riflesso di un mondo frustrato. In tante piazze d’Italia si beve, si consuma dr0ga, si portano coltelli. Non è una novità. Rovigo non fa eccezione”.

“Il problema? La seconda generazione di immigrati”

Crepet non parla per luoghi comuni, ma affonda il ragionamento sulle dinamiche sociali più profonde: “I padri immigrati venivano per lavorare e costruirsi una vita. I figli nati qui, invece, spesso non hanno più obiettivi. Se non c’è lavoro, se non c’è ruolo, resta solo il disagio. E il disagio esplode”.

“I coltelli? Non è un fenomeno nuovo”

Il sociologo lo chiarisce: “I coltelli giravano anche anni fa a Firenze. A Rovigo semplicemente ce ne accorgiamo solo adesso. Spaccio e consumo di dr0ga coinvolgono ragazzi sempre più giovani. Non è un caso, è una tendenza”.

“Non è solo colpa del contesto sociale”

Crepet punta il dito anche sui luoghi più insospettabili: “Anche ad Albarella, località per benestanti, ci sono stati accoltellamenti. Il disagio non è solo una questione economica. È culturale”.

“La trap è rumore che fa danni”

Non manca una critica al panorama musicale contemporaneo: “I trapper non parlano di amore o speranza. Parlano di soldi, auto, orologi. I giovani che non possono permettersi quella vita si sentono falliti. E diventano violenti. Non è musica, è rumore tossico”.

“Abbiamo tolto responsabilità agli adolescenti”

“Se a 14 anni possono tornare alle 4 del mattino, allora dovrebbero anche poter firmare un contratto. Ma non siamo coerenti. Abbiamo allungato l’adolescenza e cancellato l’età adulta”

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“Con l’intelligenza artificiale sarà peggio”

Crepet guarda avanti con preoccupazione: “L’AI distruggerà mestieri creativi. Chi vorrà fare lo scrittore o il musicista rischierà di non trovare spazio. E nascerà altra frustrazione. Frustrazione che diventa rabbia”.

“Serve cultura, non locali e social”

Come invertire la rotta? “A Rovigo servono librerie, teatri, cinema, luoghi dove creare relazioni sane. Il disagio nasce dal vuoto. Se manca la socialità, resta solo il locale, l’alcol e la rissa da condividere sui social”.

“Genitori, fate i genitori”

Infine, l’appello agli adulti: “Costruite una città migliore, con fatica. Smettiamola con mamme e papà che fanno a gara con i figli a chi è più adolescente. Giochiamo piuttosto a chi sa fare l’adulto”.

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