
Entrambe offrono esenzione totale dalle imposte sulle pensioni estere. L’Albania, per esempio, garantisce un costo della vita inferiore del 50% rispetto a quello italiano, buone connessioni aeree e un clima simile al nostro Sud. La Tunisia, dal canto suo, combina fiscalità agevolata con detrazioni fino all’80% sull’imponibile e strutture sanitarie in miglioramento nelle principali città come Tunisi e Hammamet. A rendere queste mete ancora più appetibili è l’assenza di patrimoniale, IMU o addizionali regionali e comunali.
Le regole del gioco: come si ottengono i vantaggi fiscali

Per sfruttare questi regimi fiscali serve:
- trasferire la residenza fiscale (vivere almeno 183 giorni l’anno nel nuovo Paese);
- ricevere una pensione non pubblica (quindi da lavoro privato);
- registrarsi presso l’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero);
- non mantenere domicilio o interessi economici prevalenti in Italia.
Va detto che non tutti i Paesi offrono agevolazioni permanenti: in Grecia, ad esempio, il regime agevolato dura 15 anni; in Portogallo è stato abolito dal 2024 il famoso regime al 10% e sono tornate le aliquote progressive dal 14,5% al 53%. Per questo cresce l’appeal di Paesi con zero imposizione.
Non solo tasse: clima, lingua, servizi
Molti pensionati scelgono Albania e Tunisia anche per la loro prossimità geografica e per la facilità d’integrazione. A Tirana e Durrës, ma anche nelle città costiere tunisine, stanno nascendo vere e proprie comunità di italiani, con ristoranti, bar, medici e persino dentisti connazionali. Il costo medio di un affitto in Albania si aggira sui 250-400 euro al mese, mentre una cena per due in ristorante difficilmente supera i 25 euro.
Chi parte davvero?
Non si tratta solo di pensionati “in fuga fiscale”. Tra i nuovi espatriati ci sono manager in pensione, ex dirigenti d’azienda, liberi professionisti, ma anche impiegati pubblici che, pur non beneficiando degli stessi sgravi, cercano un tenore di vita più elevato all’estero. Alcuni lo fanno per spirito d’avventura, altri per bisogno concreto. Ma in comune hanno l’intento di far fruttare al massimo la pensione di una vita.
Il futuro? Sempre più pensionati in partenza
Con l’invecchiamento della popolazione italiana e la crescita della pressione fiscale interna, il numero di pensionati all’estero è destinato ad aumentare. Anche Panama, Costa Rica, Ecuador si stanno preparando ad accogliere nuovi flussi, e c’è già chi guarda alle Filippine o alla Thailandia. La vera sfida sarà capire se e come l’Italia riuscirà a invertire questa rotta… o se continuerà a perdere anche i suoi ex lavoratori.