Putin ha commentato così: “La loro parola è legge per me. Non appena torno a Mosca, preparerò il decreto”. Una dichiarazione che sottolinea la crescente importanza dell’apparato militare e dei veterani nel consolidamento del potere del presidente russo, specie in un periodo in cui il conflitto in Ucraina continua a pesare su società e istituzioni.
Un nome che evoca la vittoria sovietica
La scelta non è casuale. Stalingrado fu teatro tra il 1942 e il 1943 di una delle battaglie più sanguinose e decisive della Seconda guerra mondiale. L’Operazione Urano, la controffensiva sovietica, ribaltò le sorti del conflitto contro la Germania nazista, e il nome “Stalingrad” è rimasto impresso nella memoria collettiva come simbolo di resistenza e trionfo.
Putin e il potere dell’esercito
Con questa mossa, Putin manda un messaggio forte ai reduci dal fronte ucraino, consapevole del peso politico crescente che il complesso militare russo ha acquisito dal 2022 a oggi. Non a caso, il ricordo del tentato ammutinamento del gruppo Wagner è ancora vivo: un episodio chiuso in apparenza con un nulla di fatto, ma che ha reso evidente quanto i soldati possano rappresentare un rischio per la stabilità del potere, se ignorati o traditi.
Il forum “Grande eredità – Futuro comune”
A Volgograd, Putin ha anche partecipato al forum “Grande eredità – Futuro comune”, durante il quale ha ribadito l’importanza del Giorno della Vittoria per l’intera ex Unione Sovietica: “Durante la guerra, i nostri popoli hanno affrontato insieme le prove più difficili, hanno difeso la loro indipendenza e il loro futuro. La sconfitta del nazismo è la nostra eredità comune”.
Messaggi alla comunità internazionale
Nel suo discorso, Putin ha anche parlato della necessità di costruire una nuova architettura di sicurezza internazionale che sia “eguale e indivisibile”, in grado di tutelare tutti i Paesi senza compromettere la sicurezza altrui. Una dichiarazione che sembra indirizzata ai vertici di Bruxelles e Washington, in un contesto geopolitico sempre più polarizzato.
Lukashenko al fianco di Putin
Al fianco del presidente russo, anche Alexander Lukashenko, il presidente della Bielorussia. Insieme, hanno deposto corone di fiori al memoriale per i caduti della battaglia di Stalingrado, rafforzando l’immagine di un’alleanza strategica che – nonostante le pressioni internazionali – si mantiene solida nel tempo.