Si infiamma lo scontro tra Sigfrido Ranucci e il Garante della Privacy dopo la multa da 150mila euro inflitta alla Rai per la diffusione di un audio privato dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano.
Il conduttore di Report accusa l’Autorità di essersi mossa «su input politico» e annuncia un’inchiesta destinata a far discutere. Domenica pomeriggio, la redazione del programma ha infatti diffuso un video in cui si vede Agostino Ghiglia, componente del Garante, entrare nella sede di Fratelli d’Italia poche ore prima della sanzione.
Il video e le accuse di Ranucci
«Il Garante si muove su input politico. Lo dimostreremo stasera», ha dichiarato Ranucci in un’intervista a La Stampa, annunciando la messa in onda del filmato. «Manderemo un documento importante: Ghiglia entra nella sede di FdI dove si trovava Arianna Meloni. Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della sanzione a Report. E se sì, cosa si sono detti? Solo domande», ha aggiunto il giornalista.
Il giorno dopo voterà a favore della multa record a Sigfrido Ranucci e a Report.https://t.co/SMoXmIRlUZ pic.twitter.com/jRJb7U7jNg
— kiara5️⃣✊🏻💫💫💫💫💫 (@kiara86769608) October 26, 2025
Poche ore dopo, il video è stato effettivamente trasmesso, mostrando Ghiglia varcare la soglia della sede di partito romana. La diffusione delle immagini ha scatenato una bufera politica che ha coinvolto maggioranza, opposizione e vertici del Garante.
La replica del Garante: “Piena indipendenza”
In una nota ufficiale, l’Autorità per la protezione dei dati personali ha reagito duramente, ribadendo «la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti». La nota precisa che la procedura relativa alla sanzione Rai è stata «pienamente rispettata», seguendo l’iter previsto dal regolamento interno: gli uffici redigono la proposta, il relatore la presenta al Collegio, e la deliberazione finale avviene a maggioranza.
Il Garante sottolinea inoltre che «ogni procedimento è istruito in modo autonomo dagli uffici» e che «nessun componente può agire individualmente al di fuori del mandato collegiale». «Le decisioni – conclude la nota – sono sempre condivise dal Collegio dopo ampia discussione».

















