Referendum: affluenza al minimo storico
Urne chiuse per la prima giornata di voto: affluenza intorno al 22%
La prima giornata di votazione per i cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza si è chiusa alle 23 con un’affluenza ferma intorno al 22%. Un dato ancora lontanissimo dal 50% più uno necessario per raggiungere il quorum.
Alle 12 aveva votato appena il 7,4% degli aventi diritto. Alle 19 il dato era salito al 16,16%, ma non abbastanza da alimentare le speranze di chi credeva in una partecipazione di massa. Ora, con i seggi chiusi, il referendum appare destinato a fallire per mancanza di quorum.
I seggi riapriranno oggi, lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15, per la seconda e ultima giornata.
Appelli in extremis e accuse incrociate
Nella giornata di sabato, i leader di Pd, M5s e Avs hanno lanciato un accorato appello al voto dalla manifestazione di Roa.
Un gesto che ha scatenato l’ira del centrodestra, che accusa la sinistra di aver violato il silenzio elettorale. Il governo e la maggioranza restano schierati sull’astensione. La premier Giorgia Meloni si è recata al seggio, ma come annunciato non ha ritirato le schede.
Meloni e Nordio: due scelte diverse
Giorgia Meloni
ha rispettato il proposito annunciato: si è presentata al seggio in serata, ma ha deciso di non votare per nessuno dei quesiti referendari. Di segno opposto, ma comunque critico, il gesto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha scelto di non votare affermando che “è un diritto costituzionale”.
Caos ai seggi: segnalazioni da Lamezia e polemiche CGIL
A Lamezia Terme, secondo quanto riportato dalla CGIL, diversi presidenti di seggio avrebbero chiesto agli elettori se intendessero ritirare tutte le schede, anticipando le loro intenzioni di voto. Il sindacato parla di un comportamento “in aperto contrasto” con le regole operative. Il segretario Enzo Scalese denuncia un clima che “rischia di alterare la piena libertà del voto”.
Ballottaggi e primi dati regionali
Oltre ai referendum, si vota per i ballottaggi in 13 comuni, tra cui Taranto e Matera. In Sardegna, dove si vota anche per il primo turno, l’affluenza si è attestata attorno al 13%. Dati più alti a Milano, dove si è toccato il 22% già alle 19, mentre la Calabria si conferma la regione meno partecipativa, con solo il 10,11% di affluenza. A Palermo ha votato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Una sfida al quorum sempre più difficile
Il trend è chiaro: la partecipazione rimane bassa in quasi tutte le regioni italiane, nonostante il pressing degli ultimi giorni. Per i promotori, in primis la CGIL, raggiungere il quorum resta una missione quasi impossibile. Eppure la seconda giornata di voto sarà decisiva per capire se davvero il Paese vuole incidere con un Sì o semplicemente voltarsi dall’altra parte.
Oggi si vota fino alle 15. Ma basterà a cambiare le sorti di questa consultazione?