Nel corso delle perquisizioni, nelle abitazioni riconducibili a Panzeri e ad altri indagati sono stati sequestrati ingenti quantitativi di denaro contante: oltre 600mila euro solo a casa dell’ex europarlamentare, per un totale complessivo che si avvicinerebbe al milione e mezzo di euro.
Una vicenda giudiziaria ancora aperta
A distanza di tre anni dall’avvio dell’inchiesta, il procedimento non è ancora giunto a una sentenza definitiva. Molti dei principali indagati, tra cui Kaili, Panzeri e Giorgi, sono stati rilasciati con misure cautelari, mentre le indagini proseguono su più fronti.
La decisione del Parlamento europeo sulla revoca dell’immunità rappresenta dunque un passaggio procedurale fondamentale, ma non un giudizio di merito sulle responsabilità individuali.
Le reazioni nel Partito democratico
Dal Partito democratico sono arrivate parole di sostegno nei confronti di Alessandra Moretti. Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo, ha dichiarato di essere «certo che Alessandra Moretti dimostrerà la sua correttezza e trasparenza rispetto ai fatti contestati».
Zingaretti ha sottolineato come, a suo avviso, vi fossero già gli elementi per tutelare maggiormente le prerogative parlamentari, ma ha aggiunto che la fase che si apre ora permetterà di verificare pienamente l’estraneità dell’eurodeputata ai fatti contestati.
Cosa succede ora dopo la revoca dell’immunità
Con la revoca dell’immunità, Alessandra Moretti potrà essere formalmente sottoposta agli atti dell’autorità giudiziaria competente, che potrà proseguire le indagini senza i vincoli previsti dallo status parlamentare.
Il caso Qatargate continua così a rappresentare una ferita aperta per le istituzioni europee, chiamate a confrontarsi con il tema della trasparenza, dell’etica pubblica e dei rapporti con Stati terzi.













