L’assenza di Andrea Sempio all’interrogatorio ha destato scalpore, ma per Lovati è stata una scelta tecnica. I suoi legali hanno presentato una memoria difensiva ai PM, sostenendo che l’invito a comparire fosse viziato da un’irregolarità formale, in particolare la mancanza di un “avvertimento” previsto dal codice.
“Non presentarsi non significa essere colpevoli”, ha chiarito il difensore. “Abbiamo scelto di dire basta alla linea della collaborazione. È cambiata la strategia”.
Una strategia rivista, mentre le prove restano in bilico
L’intervento di Lovati rafforza l’idea che la difesa stia valutando nuove mosse in risposta alla pressione mediatica e giudiziaria sul caso. Dopo mesi di apertura e disponibilità da parte dell’indagato, ora la linea si irrigidisce: nessuna dichiarazione, nessuna collaborazione, almeno finché le prove non saranno realmente chiare.
“Sempio è rimasto lucido. Ma non si spiega come il suo nome sia finito ancora una volta al centro”, ha riferito il giornalista Vittorio Romano durante la trasmissione.
Intanto, le indagini continuano, tra impronte mai del tutto attribuite e voci sempre più discordanti. Ma come ha detto Lovati, “la difesa ora cambia passo”.