La Supermedia dei sondaggi politici mantiene il suo ruolo di indicatore privilegiato per comprendere l’andamento delle forze politiche in Italia.
Nonostante la consueta contrazione delle rilevazioni durante il periodo delle festività pasquali, il quadro che emerge offre spunti molto precisi sulle dinamiche in corso.
Mentre la fotografia complessiva delle intenzioni di voto appare relativamente stazionaria, alcuni movimenti risultano comunque degni di nota: il Partito Democratico continua nella sua fase discendente, mentre sia il Movimento 5 Stelle sia l’alleanza Verdi/Sinistra (Avs) mostrano segnali di rinvigorimento.
1. La stabilità apparente e le variazioni di dettaglio
Nel complesso, la somma delle intenzioni di voto delle principali coalizioni e liste non registra scossoni clamorosi: la leadership del centrodestra rimane salda, il centrosinistra fatica a recuperare terreno e le forze cosiddette “terze” mantengono percentuali marginali. Tuttavia, scavando più a fondo nei numeri, emergono spostamenti di elettorati che potrebbero tradursi in tendenze significative qualora perdurassero nei prossimi mesi. In particolare, il calo del Pd e la crescita dei 5 Stelle e dei Verdi/Sinistra testimoniano un riposizionamento dentro l’area progressista, alimentato da una crescente domanda di chiarezza programmatica e coerenza politica.
2. Fratelli d’Italia: conferma di un primato consolidato
Fratelli d’Italia guida la classifica dei partiti con il 29,5% delle preferenze, in leggera ascesa di un decimo di punto rispetto alla settimana precedente. Questo risultato conferma la capacità di Giorgia Meloni e del suo partito di mantenere un consenso elevato, nonostante la dialettica interna al centrodestra e le tensioni con alcuni alleati su temi di politica estera e bilancio pubblico. Il costante posizionamento sopra il 28% rende Fratelli d’Italia l’ago della bilancia per la formazione di una possibile maggioranza parlamentare in vista di future consultazioni elettorali.
3. Il Partito Democratico in flessione: cause e conseguenze
Il Partito Democratico, fiore all’occhiello del centrosinistra, perde altri sei decimali, attestandosi al 21,8%. Il trend discendente – ormai in atto da diverse rilevazioni – solleva interrogativi sulle strategie di schieramento e comunicazione messe in campo dalla segretaria Elly Schlein. Le fibrillazioni interne, le polemiche sui rapporti con la sinistra radicale e i dissidi sulle alleanze locali hanno contribuito a erodere la base elettorale tradizionale, spingendo molti elettori a esplorare nuove alternative o a spostarsi verso forze emergenti che propongono un’agenda più definita su ambiente, diritti civili e politiche sociali.
4. Il rilancio del Movimento 5 Stelle
Al contrario, il Movimento 5 Stelle registra un buon recupero, salendo al 12,5% con un guadagno di mezzo punto percentuale. Si tratta del valore più alto raggiunto dalle forze guidate da Giuseppe Conte nelle ultime settimane, segno di un possibile ritorno di fiducia tra gli ex delusi del Pd e tra gli elettori sensibili ai temi della giustizia sociale e della trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Il M5S punta a consolidare questi segnali positivi rilanciando il proprio ruolo di terza forza nazionale e proponendosi come ago della bilancia in eventuali riallineamenti parlamentari.
5. Verdi/Sinistra (Avs): la sinistra “altra” in ascesa
L’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana tocca il 6,3%, con un progresso di tre decimali. Questo incremento, seppur moderato, evidenzia un trasferimento di consensi dall’area Pd verso formazioni che propongono una linea più radicale su temi ambientali, ecologici e di redistribuzione della ricchezza. Il pubblico di sinistra appare sempre più sensibile alle sfide legate al cambiamento climatico e alle diseguaglianze, ribaltando anche superficiali pregiudizi sulla tenuta di queste realtà politiche minori.
6. Le performance degli altri partiti
Oltre alle liste principali, i sondaggi segnalano variazioni contenute anche per le altre forze politiche:
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Forza Italia si conferma intorno al 9,6% (+0,1%), grazie a un recupero marginale che attesta la resilienza del partito di Silvio Berlusconi nel suo cuore elettorale.
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Lega rimane stabile all’8,7% (+0,1%), ma continua a scontare i problemi di immagine e le divisioni interne legate al dopo-Salvini.
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Azione arretra al 3,4% (-0,1%), penalizzata da un eccesso di frammentazione tra le forze cosiddette “quinti poli” e dalla difficoltà di emergere in un contesto dominato da partiti ben più radicati.
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Italia Viva perde uno zero e scende al 2,3% (-0,1%), confermando lo stato di sofferenza dei centristi guidati da Matteo Renzi.
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+Europa si mantiene stabile al 1,9%, mentre Noi Moderati rimane inchiodato all’1,0%, segnando il ruolo residuale di queste sigle nelle grandi strategie di coalizione.
7. Le coalizioni in cifre: la supremazia del centrodestra
Ampliando l’analisi ai raggruppamenti previsti alle elezioni politiche del 2022, la Supermedia conferma il centrodestra in vantaggio netto con il 48,7% dei voti (+0,3). Di contro, il centrosinistra aggregato non va oltre il 30,1% (-0,2), evidenziando le difficoltà di ricompattamento tra le diverse anime. Il Movimento 5 Stelle, considerato come gruppo indipendente, pesa per il 12,5% (+0,5), mentre il Terzo Polo (Azione e Italia Viva) si attesta al 5,7% (-0,2). La voce “Altri” raccoglie il 3,0% (-0,4), comprendendo tutte le liste minori fuori dalle grandi coalizioni.
8. Interpretazioni e scenari futuri
L’andamento settimanale dei sondaggi mostra uno spostamento di preferenze soprattutto nell’area progressista: la tensione tra riformisti e radicali, da un lato, e la ricerca di un’identità più netta, dall’altro, stanno ridisegnando i confini del centrosinistra. Il Pd, in particolare, deve affrontare la sfida di riconquistare fiducia e autorevolezza, magari puntando su una comunicazione più coesa e sulle alleanze con forze affini. Parallelamente, il rilancio del Movimento 5 Stelle e della compagine Verdi/Sinistra potrebbe creare nuove sinergie, in grado di costituire un’alternativa credibile sia alla leadership dem che al centrodestra.