mercoledì, Agosto 13

Ecuador, strage davanti a una discoteca: 8 morti a Santa Lucía, ucciso il fratello del sindaco

Un’alba di sangue ha sconvolto Santa Lucía, cittadina di 38mila abitanti nella provincia di Guayas, nel sud-ovest dell’Ecuador. Un commando armato ha aperto il fuoco davanti alla discoteca “Napoles”, uccidendo otto persone e seminando il panico tra i presenti. L’attacco arriva a pochi giorni dal rinnovo dello stato di emergenza da parte del presidente Daniel Noboa, deciso per contenere l’escalation di violenza delle bande criminali.

L’assalto e la fuga dei killer

Secondo la ricostruzione della polizia, un gruppo di sicari è arrivato davanti al locale a bordo di due furgoni e ha iniziato a sparare contro le persone che si trovavano all’esterno, alcune delle quali stavano consumando alcolici in strada. Gli agenti hanno recuperato sul terreno circa 80 bossoli di proiettili calibro 9 millimetri, compatibili con armi automatiche. Dopo la sparatoria, i killer si sono dileguati, facendo perdere le proprie tracce imboccando “una strada sconosciuta”, come dichiarato dal colonnello Javier Chango.

Tra le vittime il fratello del sindaco

Tra i morti figura Jorge Urquizo, fratello del sindaco di Santa Lucía, Ubaldo Urquizo, che risulta anche proprietario della discoteca teatro dell’assalto. La notizia è stata confermata dal sito di informazione ecuadoriano Primicias. L’omicidio di un familiare di un rappresentante istituzionale alimenta ulteriormente la tensione in una città già al centro di forti scontri tra bande rivali.

Un Paese in piena emergenza criminale

Negli ultimi mesi, le province costiere dell’Ecuador sono diventate l’epicentro di una guerra tra gruppi criminali in lotta per il controllo del traffico di droga e delle rotte strategiche. Gli omicidi, spesso eseguiti con modalità paramilitari, hanno subito un’impennata, colpendo anche figure pubbliche e imprenditori locali. Il presidente Noboa, già a gennaio, aveva dichiarato lo stato di emergenza e autorizzato l’intervento dell’esercito nelle strade, misura ora prorogata nel tentativo di arginare un fenomeno che appare fuori controllo.

Le indagini

La polizia ha avviato un’operazione di caccia all’uomo per individuare i responsabili, ma al momento non ci sono conferme ufficiali su possibili arresti. Gli investigatori non escludono che l’attacco possa essere legato a regolamenti di conti tra bande o a un messaggio diretto al sindaco stesso. L’episodio rischia di inasprire ulteriormente il clima di paura che da tempo soffoca le comunità della costa ecuadoriana.

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