La rottura tra Andrea Sempio e l’avvocato Massimo Lovati è ormai ufficiale. Dopo settimane di tensioni e dichiarazioni pubbliche sempre più difficili da gestire, il legale milanese non fa più parte del collegio difensivo del principale indagato nel caso Garlasco. A confermarlo è l’avvocata Angela Taccia, che rimane a fianco di Sempio come legale di fiducia e amica di lunga data.
«La revoca del mandato – spiega Taccia – è arrivata alla luce degli ultimi comportamenti, non solo mediatici. Andrea ha bisogno di una difesa solida e coerente, capace di reggere la pressione di un processo che non è solo giudiziario, ma anche mediatico».
Un nuovo avvocato in arrivo
La stessa Taccia ha annunciato che presto verrà affiancata da un secondo avvocato “per garantire una linea difensiva più strutturata”. Il nome ufficiale sarà comunicato venerdì 17 ottobre, ma già da ore circola una voce destinata a far discutere: quella di Carlo Taormina.
Ottantacinque anni, volto noto della televisione e delle aule di tribunale, Taormina ha difeso alcuni dei protagonisti dei casi giudiziari più noti della storia italiana – da Ustica al caso Cogne, fino a Yara Gambirasio e Marta Russo. La sua esperienza e la sua visibilità lo renderebbero un nome di peso per una difesa che, dopo mesi di turbolenze, cerca una nuova direzione.
La smentita: “Non sono disponibile”
Contattato nelle ultime ore, Carlo Taormina ha però smentito con decisione qualsiasi contatto con Sempio o la sua famiglia: «Smentisco i rumors, non ci sono stati contatti di alcun tipo. Se anche mi cercassero, non sono disponibile».
Una chiusura netta, che spegne – almeno per ora – le ipotesi di un suo ingresso nel caso. Ma il solo accostamento ha bastato per riaccendere la curiosità dei media, complice la fama dell’avvocato romano e le sue posizioni spesso controcorrente sulla giustizia italiana.
Le opinioni di Taormina sul caso Garlasco
Solo due settimane fa, Taormina era intervenuto sui social per commentare gli ultimi sviluppi del caso, ribadendo la sua convinzione che Alberto Stasi resti “l’unico responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi”. Secondo il penalista, la tesi di un coinvolgimento di Andrea Sempio sarebbe “inficiata ab origine”, poiché Stasi – condannato in via definitiva – “non può essere sottoposto a un secondo processo”.
Nel suo intervento, tuttavia, Taormina aveva aggiunto un passaggio interessante: “Ritengo che Stasi e Sempio si conoscessero e si frequentassero, e che Stasi abbia scoperto la relazione tra Chiara e Sempio, trovandoli nello stesso contesto dell’omicidio. Sempio non prese parte al delitto, ma subì l’azione omicidiaria di Stasi”.
Critiche alla magistratura e all’inchiesta
Nel suo commento, Taormina non aveva risparmiato critiche alla magistratura pavese, parlando di un sistema “segnato da malaffare e interessi economici”. «La prima inchiesta – aveva scritto – pur accertando la verità, fu pietosa; la seconda, fatta di roboanti annunci, è un bluff, perché nulla di concreto è stato accertato».
Riferendosi infine all’indagine sull’ex pm Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari, Taormina aveva commentato: «Se i soldi fossero stati dati, lo sarebbero stati da persone disperate, costrette da un magistrato concussore, non da soggetti corrotti».
Una difesa ancora da ricostruire
Dopo la rottura con Lovati, la difesa di Andrea Sempio appare in piena riorganizzazione. Angela Taccia resta il punto fermo, ma il peso mediatico del caso e le continue fughe di notizie hanno convinto il team a cercare un profilo più esperto nel diritto penale mediatico.
La scelta del nuovo avvocato sarà decisiva non solo per la strategia giudiziaria, ma anche per la gestione della comunicazione pubblica di un caso che, a distanza di quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, continua a dividere l’opinione pubblica e a generare nuove tensioni tra magistratura, giornalisti e familiari delle vittime.