venerdì, Settembre 20

Totò Schillaci, la moglie incontra la ex alla camera ardente:

Nell’intervista, Barbara ha rivelato quanto fosse forte il legame con il marito, ricordando gli ultimi momenti passati insieme. “Abbiamo lottato fino alla fine”, ha dichiarato. “Totò ha continuato a far battere il suo cuore oltre ogni previsione medica, perché non voleva lasciarci. Non voleva lasciare me e i nostri quattro figli”. Anche se la coppia non ha avuto figli biologici insieme, Barbara ha precisato che la loro famiglia era composta da quattro figli, nati dalle precedenti relazioni. “Per scelta. Io ho un figlio, lui tre. La somma fa quattro. Totò ha cresciuto mio figlio Alberto come se fosse suo, e io ho fatto lo stesso con i suoi figli, Mattia, Jessica e Nicole. Per noi, siamo una famiglia unita e i nostri figli si amano come fratelli”.

Un amore iniziato da un’amicizia sincera.

Barbara Lombardo ha raccontato anche di come la loro storia d’amore sia nata da un rapporto di amicizia durato anni. “Eravamo amici da tempo”, ha ricordato, “ma nel 2011, grazie alla nostra comune amica Giusy, che consideriamo una sorella, è scattata la scintilla. Da quel momento in poi, ho avuto il privilegio di conoscere la felicità vera, quella di amare qualcuno profondamente”.

L’ex modella ha descritto il marito come l’elemento che ha tenuto unita la loro famiglia allargata, sottolineando il suo ruolo centrale nel costruire un ambiente di amore e rispetto reciproco. “Totò era il cemento della nostra famiglia”, ha aggiunto. “Grazie a lui, siamo riusciti a volerci bene e a creare un legame indissolubile tra tutti i nostri figli”.

L’incontro tra Barbara e l’ex moglie Rita Bonaccorso alla camera ardente

Uno dei momenti più intensi di questi giorni di lutto è stato sicuramente l’incontro tra Barbara Lombardo e Rita Bonaccorso, l’ex moglie di Schillaci e madre del suo primogenito, Mattia. Le due donne, legate a Totò in momenti diversi della sua vita, si sono trovate fianco a fianco accanto alla bara dell’ex calciatore, condividendo un dolore profondo e un rispetto reciproco che ha colpito tutti i presenti.

Barbara ha raccontato con emozione questo incontro, evidenziando come la perdita di Totò abbia unito ancora di più chi gli ha voluto bene. “Rita è qui, accanto alla bara con me”, ha dichiarato. “Condividiamo un dolore immenso, ma ci rispettiamo a vicenda. Totò ci ha insegnato l’importanza della famiglia e del rispetto, e questo lo porteremo sempre nel cuore”.

La moglie di Schillaci ha anche parlato del suo tatuaggio dedicato al marito, che porta il nome di Totò accanto a quello del figlio Alberto e della loro cagnolina Nina. Accanto a questi nomi, ha aggiunto due parole che racchiudono il senso della loro vita insieme: “eternamente noi”. Queste parole, come ha spiegato Barbara, includono anche tutti gli altri figli, in particolare Mattia, il primogenito di Schillaci, in cui Barbara vede molte caratteristiche del marito.

Il futuro del Centro sportivo Ribolla: un’eredità da preservare

Oltre al grande vuoto lasciato da Totò Schillaci come uomo e calciatore, la sua eredità continuerà a vivere attraverso il Centro sportivo Ribolla, la scuola di calcio che Schillaci aveva fondato con l’obiettivo di aiutare i giovani provenienti dai quartieri più difficili di Palermo. Per Totò, questo progetto rappresentava un modo per restituire alla sua città tutto ciò che la vita e il calcio gli avevano donato.

Barbara Lombardo ha dichiarato che porterà avanti con dedizione il lavoro iniziato dal marito, affinché il suo sogno possa continuare a dare speranza a tanti ragazzi. “Il Centro sarà la mia vita”, ha affermato. “Era la vita di Totò, la sua passione più grande. Amava stare vicino ai bambini e ai ragazzi meno fortunati, quelli che, come lui, venivano da quartieri difficili come il Cep, da dove tutto è iniziato”.

Schillaci sentiva il bisogno di dare qualcosa indietro alla sua città e a quei ragazzi, convinto che il calcio potesse offrire opportunità di riscatto, come era successo a lui. “Per Totò, Palermo era molto più di una città. Era la sua casa, il suo rifugio e la sua motivazione”, ha concluso Barbara. “Il suo amore per Palermo e per i suoi giovani vivrà sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”.

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