Il Movimento 5 Stelle ha definito i dazi “il fallimento della strategia di Von der Leyen e Meloni”, affermando che “le imprese italiane pagheranno a caro prezzo”.
Preoccupazione tra le imprese italiane
Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha dichiarato: “Serve nervi saldi. Dazi al 30% sommati alla situazione del dollaro sono un colpo durissimo”.
Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Veneto, chiede “misure concrete per sostenere la competitività”.
Confartigianato e Federlegno parlano di “misura pesante ma trattabile”. Il consorzio Grana Padano definisce i dazi “un atto di guerra”.
I settori più colpiti: agroalimentare, vino e farmaceutica
Secondo Confagricoltura, le tariffe al 30% “penalizzerebbero l’intera economia europea”. Per Federalimentare, si tratta di “una soglia insostenibile per le esportazioni”.
Giacomo Ponti (Federvini) ha dichiarato: “I dazi colpiscono settori ad alto valore aggiunto. È una misura grave e ingiustificata”.
Lamberto Frescobaldi (Unione Italiana Vini) ha avvertito: “Il 30% di dazio sul vino italiano equivale quasi a un embargo”.
Maurizio Gardini (Confcooperative) lo definisce un “colpo da ko”.
Prossime mosse
La Commissione Europea sta lavorando a una risposta coordinata. Se non si arriverà a un’intesa entro l’1 agosto, sono già pronte contromisure commerciali su vari settori, inclusi beni digitali e tecnologia.