lunedì, Aprile 28

Ucraina, la scelta di Putin: le sue condizioni per la pace

No all’invio di peacekeeper europei in Ucraina

Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha espresso una ferma opposizione all’idea di dispiegare truppe di peacekeeping europee in Ucraina. Secondo Mosca, una simile iniziativa rappresenterebbe un chiaro coinvolgimento diretto di tali Paesi nel conflitto, aumentando il rischio di un’escalation militare. Zakharova ha definito questi piani “provocatori” e ha accusato l’Occidente di voler alimentare illusioni “malsane e dannose” nel governo ucraino, anziché lavorare per una soluzione diplomatica del conflitto.

L’agenzia Interfax ha riportato le dichiarazioni della portavoce russa, secondo cui l’eventuale ingresso di forze europee in Ucraina non contribuirebbe in alcun modo alla risoluzione della guerra, ma anzi potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

Diplomazia in corso: un inviato della Casa Bianca a Mosca

Nel contesto delle trattative per una possibile tregua, un inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, si recherà a Mosca per colloqui diplomatici. La conferma è giunta direttamente da Dmitry Peskov, citato dalle agenzie di stampa russe. La missione diplomatica potrebbe rappresentare un passo significativo verso la riduzione delle tensioni tra le due potenze, anche se rimangono numerose incognite sull’esito delle discussioni.

Aggiornamenti dal fronte: attacchi e difesa aerea

Nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ha comunicato che le proprie truppe hanno ripreso il controllo di Sudzha, un importante centro abitato della regione di Kursk, precedentemente occupato dalle forze ucraine. Le agenzie russe hanno diffuso la notizia, sottolineando che si tratta di una significativa avanzata delle forze di Mosca.

Dall’altra parte del conflitto, un attacco notturno con droni russi ha colpito la città ucraina di Kherson, danneggiando un edificio residenziale e diversi palazzi vicini. Secondo le autorità locali, citate da Ukrinform, centinaia di finestre sono andate in frantumi e si sono verificati incendi, lasciando parte della città senza elettricità. Nell’attacco, una donna è rimasta ferita.

La notte scorsa, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto 77 droni ucraini su diverse regioni del Paese. Il Ministero della Difesa russo ha specificato che gli abbattimenti sono avvenuti tra le 20:00 del 12 marzo e le 6:36 del 13 marzo, con la seguente distribuzione:

  • 30 droni intercettati nella regione di Bryansk,
  • 25 nella regione di Kaluga,
  • 6 nella regione di Kursk,
  • 6 nella regione di Voronezh,
  • 5 nella regione di Rostov,
  • 5 nella regione di Belgorod.

Questi numeri testimoniano l’intensità delle operazioni militari in corso e la crescente sofisticazione dei sistemi di difesa aerea russi.

Le richieste russe agli Stati Uniti per la fine della guerra

Secondo quanto riportato da Reuters, la Russia ha presentato agli Stati Uniti una serie di richieste per porre fine alla guerra e ristabilire i rapporti diplomatici. Non sono stati resi noti i dettagli esatti di questa lista, ma fonti vicine ai negoziati affermano che le condizioni avanzate dal Cremlino ricalcano richieste già formulate in passato.

Tra le principali condizioni poste dalla Russia figurano:

  • La garanzia che l’Ucraina non entrerà nella NATO;
  • Il divieto di dispiegamento di truppe straniere in territorio ucraino;
  • Il riconoscimento ufficiale della Crimea e delle quattro regioni occupate come parte della Federazione Russa.

Le trattative tra funzionari russi e americani si sono intensificate nelle ultime settimane, ma resta incerto se Washington accetterà le condizioni imposte da Mosca. L’Occidente, infatti, ha più volte ribadito il proprio sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina e alla sua autodeterminazione.

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