giovedì, Dicembre 11

Usa, stretta sui turisti: nuovi controlli obbligatori su social, email e familiari per entrare in America

Viaggiare negli Stati Uniti sta per diventare più difficile, più invasivo e soprattutto molto più controllato. Una nuova proposta di legge, avviata durante l’amministrazione Trump e ora pubblicata sul Federal Register, introduce una revisione totale dei requisiti di sicurezza per chi entra nel Paese tramite il programma ESTA. Tra le misure più discusse: l’obbligo per i turisti di dichiarare le proprie attività sui social degli ultimi cinque anni.

Controllo dei social obbligatorio: cosa dovranno fornire i turisti

Fino a oggi inserire i propri account social sul modulo ESTA era opzionale. La nuova proposta cambia tutto: fornire i profili social diventa un requisito obbligatorio per ottenere l’autorizzazione. Una misura che coinvolgerà i cittadini di 42 Paesi, tra cui l’Italia, che possono entrare negli Usa senza visto fino a 90 giorni.

Secondo la Customs and Border Protection, questa estensione servirà a rafforzare la sicurezza nazionale attraverso un controllo più profondo del passato digitale dei visitatori.

Dati personali richiesti: da email e numeri di telefono fino ai familiari

L’analisi dei social è solo una parte della nuova strategia. La proposta prevede una raccolta di informazioni molto più ampia e dettagliata. Tra i dati richiesti:

  • tutti i numeri di telefono utilizzati negli ultimi 5 anni;
  • tutte le email usate negli ultimi 10 anni;
  • nomi completi, numeri di telefono, date e luoghi di nascita dei familiari stretti;
  • indirizzi IP e metadati delle foto caricate a supporto della domanda;
  • possibile richiesta futura di dati biometrici: impronte digitali, volto, DNA, iride.

Si tratta del più grande ampliamento delle informazioni richieste a un turista nella storia del programma ESTA, con un livello di invasività che ha già acceso il dibattito sulla privacy.

Perché gli Usa stanno aumentando i controlli

L’obiettivo dichiarato dal Dipartimento della Sicurezza interna è ottenere una “visione completa” dei viaggiatori prima dell’ingresso sul territorio americano. Conoscere contatti, reti sociali e attività online servirebbe – secondo Washington – a prevenire ingressi pericolosi e individuare possibili rischi prima che arrivino in aeroporto.

La misura, però, solleva interrogativi su proporzionalità e gestione dei dati sensibili, soprattutto considerando che riguarda milioni di turisti europei e non solo.

Quando entreranno in vigore le nuove regole

La proposta non è ancora definitiva. La legge prevede:

  • 60 giorni di consultazione pubblica per inviare osservazioni o obiezioni;
  • valutazione delle proposte e delle critiche da parte dell’amministrazione;
  • pubblicazione della versione finale con data di entrata in vigore.

Le stime interne parlano di una possibile applicazione già nel secondo trimestre del 2026. Chi intende viaggiare negli Stati Uniti a partire da quell’epoca dovrà quindi prepararsi a fornire un’enorme quantità di dati personali e digitali.

Come cambierà l’ESTA per i turisti italiani

L’autorizzazione resta valida due anni e continua a richiedere il pagamento di 40 dollari. Ma il semplice modulo da compilare online diventerà un vero e proprio dossier personale. Dai social alle email, dai contatti di famiglia ai dati tecnici: la lista dei requisiti rischia di complicare il processo e di allungarne i tempi.

Una trasformazione che potrebbe avere un impatto pesante su milioni di europei, cambiando radicalmente la percezione e l’esperienza di viaggio negli Stati Uniti.

Una rivoluzione che divide

Mentre aumentano le critiche sulla tutela della privacy, l’amministrazione americana sostiene che solo un approccio più aggressivo alla sicurezza può garantire protezione nazionale. Intanto, i viaggiatori attendono di sapere se – e quando – questa svolta diventerà realtà.

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