Lavorava da remoto come contabile per varie aziende europee e collaborava anche come consulente in progetti legati alle Nazioni Unite, mostrando una professionalità e un impegno sociale rilevanti. Amava la vita che si era costruita e aveva stretto buoni rapporti con la comunità locale, tanto da essere considerata una presenza familiare nel quartiere.
I timori della madre: “Temiamo un malore o un incidente”
La madre, Roberta, è consumata dalla preoccupazione. “All’inizio abbiamo pensato a un semplice malore”, ha dichiarato, “ma con il passare dei giorni, la paura che sia successo qualcosa di grave cresce sempre di più.” Il pensiero che Valentina possa essere stata vittima di un incidente o che possa aver perso conoscenza senza avere con sé documenti o telefono, è diventato un’angoscia quotidiana.
Nonostante l’ambasciata italiana abbia garantito che in caso di ricovero ospedaliero sarebbero stati informati, il fatto che non ci siano notizie né dai centri medici né dalle autorità alimenta i timori.
Un dettaglio inquietante: i gatti lasciati soli
A rendere la situazione ancora più inquietante c’è un particolare che non è passato inosservato. Valentina era molto affezionata ai suoi due gattini, e ogni volta che si allontanava da casa per più di un giorno, li lasciava in custodia alla sua veterinaria di fiducia. Stavolta, però, nessuna comunicazione è arrivata alla dottoressa. I gatti sono rimasti soli, senza cibo né assistenza, un comportamento assolutamente atipico per una persona tanto attenta e responsabile.
Questo elemento ha ulteriormente rafforzato l’idea che Valentina non sia andata via di sua spontanea volontà, ma che qualcosa di serio possa esserle accaduto all’improvviso.
L’ultima telefonata: un tono sereno, nessun segnale d’allarme
L’ultimo contatto con la madre risale a pochi giorni prima della scomparsa. Durante quella conversazione, Valentina si era mostrata serena, accennando solamente a piccoli problemi con il cellulare, nulla che potesse far presagire un allontanamento improvviso o situazioni di pericolo.
Questa apparente tranquillità rende ancora più difficile capire cosa sia realmente accaduto tra il momento dell’ultima telefonata e l’inizio del silenzio totale.
Una comunità mobilitata: appelli, ricerche e speranze
In questi giorni di angoscia, amici, conoscenti e vicini di Valentina, sia in Tunisia che in Sardegna, si sono mobilitati. Sui social network si moltiplicano gli appelli e le condivisioni, nel tentativo di far circolare la notizia e ottenere qualche segnalazione utile. Tutti sottolineano come Valentina fosse una persona riservata ma cordiale, apprezzata e benvoluta nel suo ambiente.
La speranza è che qualcuno possa aver visto qualcosa, che un piccolo dettaglio possa fare la differenza e contribuire a far luce su una vicenda che, giorno dopo giorno, diventa sempre più oscura.
Le indagini proseguono, ma resta il mistero
Al momento, non si esclude nessuna pista. Le autorità tunisine stanno collaborando con quelle italiane per chiarire le circostanze della scomparsa. Le ipotesi vanno dal malore improvviso, a un possibile rapimento, fino a scenari più complessi e oscuri. La totale assenza di segnali, documenti o movimenti bancari, però, lascia pochi appigli concreti per orientare le indagini.