Vannacci attacca Schlein e Landini
. Non si nasconde dietro le parole Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega ed europarlamentare appena eletto, che nelle ultime ore ha lanciato un nuovo attacco frontale contro la sinistra italiana, accusandola di ipocrisia e incoerenza in merito ai referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno.
In un’intervista a Affaritaliani.it, il generale ha annunciato apertamente la sua decisione di non andare a votare, invitando anche i suoi sostenitori a fare lo stesso: “Il prossimo fine settimana farò tutto il possibile per far fallire questo referendum e quindi non andrò a votare, e lo dico a voce alta”. Un messaggio diretto e provocatorio, che ha acceso il dibattito a poche ore dal voto.
“L’astensione è una scelta legittima, lo dice anche la Costituzione”
Per Vannacci, a differenza di quanto sostenuto dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e da Maurizio Landini della CGIL, l’astensione non solo è legittima ma è anche una strategia politica accettabile e già ampiamente utilizzata in passato. “Nonostante gli ingiustificati sproloqui di questa ipocrita sinistra, non andare a votare è un diritto di ogni cittadino”, ha affermato, sottolineando che il non raggiungimento del quorum rappresenta in sé una forma di espressione democratica.
“Chi non vuole votare per far fallire un referendum non è meno cittadino di chi va alle urne”, ha aggiunto, facendo riferimento anche a una celebre dichiarazione dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che definì l’astensione come un “modo per esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria”.
La sinistra dimentica il passato? I precedenti secondo Vannacci
Il generale entra nel merito delle accuse di incoerenza, puntando il dito contro decenni di boicottaggi referendari da parte della sinistra. Vediamoli insieme.