venerdì, Ottobre 17

Musei Vaticani, prima class action dei custodi: sicurezza e turni sotto accusa. Ora decide il Tribunale

 

In dodici portano in tribunale il Governatorato: nel mirino misure di sicurezza, condizioni ambientali e carichi di lavoro. Attesa la decisione del giudice civile.

Il contenzioso inedito Oltretevere

Un gruppo di custodi dei Musei Vaticani ha avviato la prima class action nella storia recente dello Stato della Città del Vaticano, approdata come causa civile in tribunale. Alla base del ricorso, un diffuso sentimento di insoddisfazione per le procedure interne e per la gestione del personale. Nel tempo, gli aderenti sono passati da quasi cinquanta a dodici ricorrenti, anche per timori legati alla stabilità del posto di lavoro. Il confronto diretto con il Governatorato, riferiscono, si è rivelato complesso e poco risolutivo.

Sicurezza e condizioni di lavoro: cosa contestano i custodi

I dipendenti denunciano misure di sicurezza ritenute inadeguate e ambienti di lavoro difficili, soprattutto nei periodi di massimo afflusso turistico. Vengono citati sistemi obsoleti e condizioni proibitive durante l’estate, con episodi limite: un giovane custode in servizio al Cortile della Pigna è svenuto per il caldo torrido, riportando un trauma cranico e finendo in coma farmacologico al Gemelli.

Un ulteriore fronte riguarda la Cappella Sistina, dove i flussi costanti e gli spazi di transito ridotti imporrebbero stazionamenti prolungati in ambienti poco salubri. I ricorrenti lamentano anche una responsabilità crescente nella tutela delle opere esposte, assegnata nei fatti ai custodi senza adeguati riconoscimenti.

Turni, ferie e progressioni: le richieste dei ricorrenti

Secondo i custodi, il corpo di vigilanza lavorerebbe circa sessanta giorni in più rispetto ad altri dipendenti del Governatorato, senza un corrispondente ammortizzatore o incremento di ferie. Tra le richieste figurano indennità di turno, maggiore riconoscimento di carriera e strumenti di tutela nei momenti di crisi. Il ricorso chiama in causa il Governatorato e la presidente suor Raffaella Petrini.

Il quadro istituzionale e il nodo del confronto

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