lunedì, Maggio 19

Zelensky: “Il ruolo del Papa può essere decisivo per la fine della guerra”

Durante il pontificato di Francesco, il Vaticano aveva mantenuto rapporti aperti con Mosca ed evitato dichiarazioni di condanna esplicite contro la Russia. Leone XIV, invece, ha scelto una strada diversa: prendere posizione etica chiara, riconoscendo l’Ucraina come popolo aggredito e richiamando il diritto alla difesa della libertà e della pace.

La scelta di ricevere Zelensky in prima udienza ufficiale non è solo protocollo, ma una netta presa di posizione morale e geopolitica. Il Papa si presenta come voce autorevole e autonoma nel panorama internazionale, in un momento in cui l’Europa appare divisa e gli Stati Uniti concentrati su dinamiche interne.

Incontro con Vance e nuovi scenari internazionali

Zelensky ha definito “positivo” anche l’incontro con il vicepresidente USA J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio. Si è discusso della situazione al fronte, della cooperazione bilaterale, delle sanzioni e di un possibile cessate il fuoco completo.

È emerso anche il riferimento a una telefonata prevista tra Vladimir Putin e Donald Trump, attesa per il giorno successivo. Segno che i contatti diplomatici, seppur difficili, sono ancora aperti e in movimento.

Un Papa meno neutrale, più coraggioso

La visione di Leone XIV appare chiara: la pace non può nascere da compromessi ambigui, ma da valori condivisi e dalla difesa delle vittime. La sua “pace giusta e duratura” è un messaggio forte che ridefinisce il ruolo del Vaticano sulla scena globale. Una linea nuova, che guarda alla giustizia come base della diplomazia.

L’udienza a Zelensky è il primo passo di un pontificato che promette di essere diretto, netto e determinato.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.