– Dopo giorni di proteste e pressioni, il parlamento ucraino (Verkhovna Rada) ha approvato a larga maggioranza una legge che ripristina l’autonomia di Sapo e Nabu, le due principali istituzioni anticorruzione del Paese. Il provvedimento è passato con 331 voti favorevoli, senza alcun contrario né astenuto: un segnale chiaro di consenso politico e risposta alla mobilitazione della società civile.
Il controverso decreto firmato da Zelensky
Solo nove giorni fa, il presidente Volodymyr Zelensky aveva firmato un decreto che toglieva l’indipendenza a Nabu e Sapo, trasferendone parte delle competenze alla potente Sbu, i servizi segreti ucraini. Una decisione che aveva suscitato forti critiche a livello nazionale e internazionale, considerata da molti come una minaccia all’equilibrio democratico e alla trasparenza dello Stato.
Che cosa sono Sapo e Nabu
La Sapo (Procura Anticorruzione) e il Nabu (Ufficio Nazionale Anticorruzione) sono due organismi istituiti nel 2016 dopo la rivoluzione di Maidan. Nati per contrastare la corruzione sistemica che affliggeva l’Ucraina post-Yanukovich, si sono contraddistinti per l’indipendenza e il rigore nelle indagini: 71 parlamentari sono stati indagati, di cui 42 dall’inizio della guerra con la Russia nel 2022.
Proteste popolari senza precedenti
La mobilitazione popolare ha giocato un ruolo fondamentale. Per la prima volta dall’inizio della legge marziale, migliaia di cittadini sono scesi in piazza a Kiev e in altre città per difendere il sogno di una giustizia indipendente. Lo slogan era uno solo: “Giù le mani dall’Anticorruzione”.
Una delle richieste simbolicamente più forti è stata quella di ripristinare la trasmissione in diretta delle sedute parlamentari, sospesa proprio a causa della guerra. Le proteste, unite alla visibilità mediatica, hanno spinto il governo e i deputati a fare marcia indietro.