domenica, Luglio 27

Meloni frena su Macron: “Non è il momento giusto…”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dissocia dalla linea francese sul riconoscimento dello Stato di Palestina.

In un’intervista a Repubblica, la premier ha definito “controproducente” la mossa annunciata da Emmanuel Macron, che ha manifestato l’intenzione di riconoscere ufficialmente la Palestina, sfidando Israele e Stati Uniti.

Meloni: «Favorevole a uno Stato palestinese, ma non così»

«L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo», ha dichiarato Meloni. Per la premier, il rischio è che un atto formale senza basi concrete «dia l’illusione che il problema sia risolto, quando non lo è».

La leader di Fratelli d’Italia ribadisce la posizione storica del governo italiano: «Sono favorevolissima allo Stato della Palestina, ma non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione».

Tajani: «Prima il riconoscimento reciproco»

Sulla stessa linea il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che invita alla cautela: «L’Italia è per la soluzione due popoli e due Stati. Ma il riconoscimento del nuovo Stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. A noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull’altro».

Macron accelera, Parigi verso il riconoscimento

L’annuncio francese ha già diviso l’Europa e aperto un nuovo fronte diplomatico. Il presidente Emmanuel Macron, infatti, ha dichiarato che la Francia si prepara a riconoscere la Palestina come Stato indipendente, ritenendo la decisione «necessaria per la pace». Una scelta che ha irritato Israele e messo in imbarazzo gli Stati Uniti, che restano contrari a riconoscimenti unilaterali.

Reazioni palestinesi: «Un passo storico»

Dalla Palestina arrivano reazioni di speranza e soddisfazione. «Speriamo che questa decisione venga attuata e che la maggior parte dei Paesi del mondo segua l’esempio della Francia», ha dichiarato Nabil Abdel Razek da Ramallah all’agenzia Afp. Dello stesso avviso Ahmed Ghoneim, attivista politico: «Ogni passo in questa direzione contribuisce a cambiare la violenta realtà nella regione e a stabilire maggiore stabilità».

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