Il caso politico sul viaggio di Meloni a New York
Un weekend privato negli Stati Uniti, coinciso con la finale degli US Open 2025, è bastato a scatenare un vero caso politico. Giorgia Meloni, che si trovava a New York tra il 6 e l’8 settembre insieme alla figlia Ginevra, è finita nel mirino delle opposizioni per presunto uso improprio di un volo di Stato. A sollevare la questione è stato il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, membro del Copasir, che ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo chiarezza sugli spostamenti della premier.
Nel documento, Borghi si domanda se la presidente del Consiglio abbia preso parte a “eventi istituzionali non comunicati, in Italia o all’estero”, e se per raggiungere gli Stati Uniti abbia utilizzato un aereo governativo. L’ipotesi, rimbalzata anche su diversi media, ha subito incendiato il dibattito politico.
La smentita di Palazzo Chigi: “Viaggio privato, linea commerciale”
La risposta ufficiale di Palazzo Chigi non si è fatta attendere. In una nota diffusa domenica sera, la presidenza del Consiglio ha definito le ricostruzioni «notizie infondate», spiegando che la premier ha viaggiato esclusivamente su linee commerciali, sia all’andata che al ritorno, e che il soggiorno newyorchese era motivato da una ricorrenza familiare: il compleanno della figlia Ginevra.
«Almeno una volta all’anno, il Presidente ha il diritto di svolgere il suo ruolo più naturale: quello di madre», recita la nota, annunciando anche possibili azioni legali contro chi diffonde falsità. Da qui l’esplosione di rabbia della premier: «Denuncio tutti, ora basta».