lunedì, Settembre 29

Garlasco, svolta sul delitto: il dna sotto le unghie di Chiara Poggi sarà confrontato con Sempio

Svolta inattesa nelle indagini

La vicenda giudiziaria sull’omicidio di Chiara Poggi conosce un nuovo colpo di scena. Dopo anni di dubbi e perizie contrastanti, il dna ritrovato sotto le unghie della ragazza torna ad avere valore probatorio. L’esame sarà comparato con quello di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, attualmente al centro del nuovo filone d’indagine.

Il via libera degli esperti

A confermare la validità del test è stato Marzio Capra, genetista consulente della famiglia Poggi: «Per questa analisi sui margini ungueali dovremo effettuare tutti i confronti». L’incidente probatorio è stato affidato alla perita Denise Albani e avrà come data ultima il 18 dicembre. Si tratta di un passo atteso da anni dai familiari della vittima, che avevano sempre considerato quell’esame un tassello decisivo.

Dal passato alle nuove perizie

Il dna prelevato dalle mani di Chiara, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco, era stato a lungo scartato come elemento debole. Le analisi del genetista Francesco De Stefano avevano rilevato risultati difformi, attribuiti a possibile degradazione. Ma nuovi accertamenti hanno chiarito che una delle provette conteneva una quantità diversa di soluzione, spiegando così le discrepanze.

Le ultime consulenze, firmate da Carlo Previderé e Pierangela Grignani per la Procura di Pavia, hanno attribuito il profilo biologico a un maschio della famiglia Sempio. Un risultato che coincide in gran parte con quanto già rilevato dai genetisti di fiducia della difesa Stasi, Ugo Ricci e Lutz Röwer.

Verso un nuovo processo

Secondo l’avvocato Francesco Compagna, legale di Marco Poggi, «l’impressione è che le scelte siano già state fatte». Il procuratore aggiunto Stefano Civardi ha lasciato intendere che la Procura potrebbe procedere contro Sempio. Se confermato, il confronto genetico aprirebbe la strada a un processo che cambierebbe radicalmente il quadro della vicenda.

Ferite mai chiuse

La decisione di ammettere l’esame sul dna riapre scenari delicati. Per anni quel reperto era stato ritenuto non utilizzabile, ma ora diventa il fulcro della nuova indagine. La famiglia Poggi resta divisa: da un lato la ricerca della verità, dall’altro la paura che un nuovo capitolo giudiziario possa riportare le stesse ombre che hanno segnato quasi vent’anni di indagini.

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