martedì, Ottobre 7

Leone XIV, una decisione storica

Leone XIV e la svolta sulla finanza vaticana

Una decisione che segna una vera e propria svolta nella politica economica della Santa Sede. Con una lettera apostolica in forma di Motu Proprio intitolata “Coniuncta cura”, Papa Leone XIV ha revocato il chirografo firmato dal suo predecessore Papa Francesco nel 2022, che attribuiva allo Istituto per le Opere di Religione (Ior) la competenza esclusiva sulla gestione patrimoniale e sugli investimenti finanziari della Santa Sede.

Il nuovo documento, pubblicato in data 6 ottobre 2025, ridefinisce i poteri economici interni, decentrando le decisioni e promuovendo una logica di collaborazione tra diversi organi vaticani. «È necessario – scrive Leone XIV – rendere possibile la convergenza di tutti in una dinamica di mutua collaborazione».

Lo Ior perde la gestione esclusiva

Il provvedimento papale, definito da molti osservatori come una mossa di “normalizzazione” dopo l’era Bergoglio, sottrae allo Ior la competenza esclusiva sugli investimenti. Ora sarà la Segreteria per l’Economia e in particolare l’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) a tornare al centro delle operazioni finanziarie, con la possibilità di avvalersi di “intermediari stabiliti in altri Stati” e non solo della banca vaticana.

Lo Ior, guidato fino a oggi da Gianfranco Mammì, uomo di fiducia di Francesco sin dai tempi di Buenos Aires, vede così ridimensionato il proprio potere dopo anni in cui aveva assunto un ruolo di primo piano nella gestione delle finanze vaticane. Leone XIV ha seguito le raccomandazioni del Consiglio per l’Economia, che aveva approvato all’unanimità la necessità di un ritorno alla “corresponsabilità gestionale”.

Il simbolismo del Motu Proprio

Il Papa ha scelto di firmare il documento nel giorno di San Michele Arcangelo, un dettaglio che non sembra casuale: Michele, nella tradizione cristiana, è colui che sconfigge il drago, simbolo del male e della corruzione. Un richiamo evidente alla volontà di Leone XIV di riformare la trasparenza finanziaria vaticana e di evitare concentrazioni di potere che in passato avevano portato a scandali e tensioni interne.

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