AGGIORNAMENTO
Le gemelle Alice ed Ellen Kessler sono morte insieme, a 89 anni, nella loro abitazione di Grünwald, alle porte di Monaco di Baviera. A riportare per prima la notizia è stata la Bild, seguita poi da altre testate tedesche: secondo quanto trapelato, le due showgirl avrebbero scelto di ricorrere a un doppio suicidio assistito. La polizia criminale bavarese è stata informata lunedì pomeriggio dell’intenzione delle sorelle di accedere alla “morte assistita”, e ha immediatamente aperto un’indagine.
Cosa significa “suicidio assistito” in Germania

In Germania il suicidio assistito è legalmente consentito a condizioni molto precise. La persona deve:
- essere maggiorenne;
- agire volontariamente e in autonomia;
- autosomministrarsi la sostanza letale;
- essere pienamente capace di intendere e volere.
Ciò che rimane vietato è l’eutanasia attiva, ovvero l’esecuzione diretta dell’atto da parte di terzi. Il quadro giuridico si basa sulla sentenza della Corte Costituzionale del 2020 che ha riconosciuto il diritto all’autodeterminazione anche nel fine vita.
La decisione delle Kessler, se confermata dagli accertamenti in corso, rientrerebbe quindi nella forma legalmente ammessa di assistierter Suizid, sebbene la polizia debba verificare che tutte le procedure siano state rispettate.
Una scelta coerente con la loro filosofia di vita
Da anni le due artiste avevano espresso pubblicamente la volontà di non sopravvivere l’una all’altra. In numerose interviste avevano parlato della loro idea di dignità e autonomia nel fine vita, sostenendo apertamente il diritto all’eutanasia e al testamento biologico.
Come raccontato in passato alla Bild, avevano stabilito anche un’altra disposizione simbolica: «Vogliamo che le nostre ceneri siano mischiate a quelle di nostra madre e del nostro cane Yello». Una visione del legame familiare che andava ben oltre la vita terrena.
La loro storia personale, artistica e umana è sempre stata caratterizzata da una simbiosi unica: due carriere identiche, due vite parallele, due appartamenti confinanti divisi solo da una parete scorrevole. La loro morte, avvenuta nello stesso momento, rappresenta dunque la conclusione coerente con quel legame indissolubile.
Dalla fuga dalla DDR alla tv italiana: una vita in simbiosi
Arrivate in Italia nel 1961, le Kessler entrarono subito nell’immaginario collettivo grazie ai programmi di Antonello Falqui, da Studio Uno a Canzonissima, passando per il celebre “Da-da-un-pa”. Bionde, eleganti, atletiche, rappresentavano un ideale di spettacolo raffinato e internazionale che segnò gli anni Sessanta e Settanta.
Nel corso della carriera hanno lavorato con Mina, Don Lurio, Alberto Sordi, Raffaella Carrà e i più importanti protagonisti dello showbiz italiano. La loro popolarità attraversò decenni, fino a rimanere simbolo di un’epoca televisiva irripetibile.
Le indagini sulla morte
La polizia criminale bavarese ha confermato di aver avviato accertamenti sulle circostanze del decesso. Al momento non ci sono elementi che facciano pensare a un reato, ma la procedura prevede la verifica di:
- conformità al protocollo legale del suicidio assistito;
- presenza di personale abilitato o associazioni autorizzate;
- documenti firmati e consenso informato;
- autonomia nell’assunzione del farmaco letale.
La magistratura tedesca mantiene il massimo riserbo, come da prassi nei casi legati al fine vita.
Un’uscita di scena che riflette un’intera vita
Le gemelle Kessler se ne sono andate così come erano vissute: insieme, in modo controllato, consapevole, senza lasciare che fosse il caso o la malattia a decidere per loro. Un gesto che divide l’opinione pubblica, ma che riflette una visione profondamente personale della libertà individuale.

















