La vicenda della famiglia che viveva nel bosco a Palmoli, in Abruzzo, continua ad arricchirsi di testimonianze e nuovi dettagli. Questa volta a intervenire è Sharlene Birmingham, sorella di Catherine, la madre dei tre bambini trasferiti nei giorni scorsi in una comunità protetta in seguito alla decisione del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila. La donna ha parlato al Daily Mail annunciando che nelle prossime settimane volerà in Italia per sostenere la sorella.
«Bambini sotto shock, genitori trattati da criminali»
Sharlene ha descritto un clima carico di tensione all’interno della struttura dove i bambini sono stati collocati: «Sono stati messi in una specie di casa dove ci sono solo assistenti sociali. I bambini stanno al piano di sotto e Catherine al piano di sopra in una stanza sotto sorveglianza. Tutto quello che so è che vengono trattati come se fossero dei criminali, come se avessero fatto qualcosa di male».
Secondo la zia, i piccoli avrebbero mostrato un visibile turbamento al momento del trasferimento: «C’era uno sguardo di shock sui volti dei bambini. Il posto a Vasto è recintato, è un istituto, molto diverso dalla tranquillità a cui sono abituati».
Sharlene riferisce che anche Nathan Trevallion, il padre, sarebbe in condizioni psicologiche difficili: «Il povero Nathan sembra che non dorma da una settimana».
La famiglia Birmingham: sette fratelli e una madre di 80 anni che lavora ancora
Sharlene racconta le origini della famiglia: cresciuti a Glenroy, vicino Melbourne, Catherine e i suoi sei fratelli hanno avuto una madre sempre impegnata nel campo della disabilità infantile, oggi ultraottantenne ma ancora attiva.
La sorella parla di Catherine come di una donna determinata, con una carriera internazionale nel mondo dell’equitazione: ha vissuto e lavorato in Germania, Giappone, Malesia, Singapore, Nuova Caledonia e Indonesia, dove ha conosciuto e poi sposato Nathan.
«Non erano isolati, rispettavano l’homeschooling»
Sharlene respinge le accuse secondo cui i bambini sarebbero stati privati della socialità o dell’istruzione: «All’inizio eravamo preoccupati per i bambini e per come si sarebbero integrati socialmente. Così Catherine e Nathan hanno iniziato a invitare più amici con figli. Amano l’Italia, vivono in un posto bellissimo e rispettano tutte le norme relative all’istruzione domiciliare».
La vita off-grid nei boschi di Palmoli
La coppia ha acquistato la casa in pietra il 29 aprile 2021 con l’obiettivo di vivere “off-grid”: niente elettricità, niente acqua corrente, nessun impianto tradizionale. Una scelta di vita basata sull’autosufficienza energetica, alimentare e idrica.
















