Il caso Francesca Albanese torna a infiammare il dibattito politico italiano e internazionale. Dopo le frasi rilasciate sulla violenta incursione dei manifestanti pro-Palestina all’interno della redazione de La Stampa, definite dalla relatrice speciale dell’Onu «un monito per i giornalisti», anche le Nazioni Unite hanno preso nettamente le distanze.
Le parole di Albanese, già al centro di numerose polemiche negli ultimi anni, questa volta hanno generato imbarazzo persino nel Palazzo di Vetro. Un episodio che rischia di compromettere ulteriormente la sua credibilità istituzionale e il suo ruolo nei dossier legati ai Territori Palestinesi.

L’Onu: «I giornalisti non devono mai subire violenza»
A sollevare la questione è stato il giornalista Mike Wagenheim di i24NEWS, che ha chiesto un commento diretto all’ufficio del Segretario Generale dell’Onu. La risposta del portavoce non lascia spazio a interpretazioni: «I relatori speciali diranno ciò che i relatori speciali hanno da dire», premette, sottolineando il loro status indipendente. Ma poi arriva la precisazione che pesa come un macigno.
«Il principio fondamentale del Segretario Generale è che i giornalisti non devono mai subire alcuna forma di violenza: fisica, verbale o intimidatoria».
Un messaggio che, pur senza citare direttamente Albanese, rappresenta una chiara presa di distanza dalle sue affermazioni sull’assalto alla redazione torinese, dove una folla aveva sfondato l’ingresso per contestare la linea del quotidiano sulla guerra in Medio Oriente.



















