lunedì, Settembre 29

Flotilla, il messaggio a Meloni e Vaticano

Le motivazioni del “no”

Gli italiani a bordo hanno parlato di una scelta incompatibile con il senso stesso della missione. “La popolazione di Gaza è vittima di genocidio e pulizia etnica – hanno ribadito – e la nostra presenza in mare ha l’obiettivo di denunciare l’illegalità del blocco israeliano. Qualsiasi deviazione o mediazione rappresenterebbe un tradimento del mandato che ci siamo dati”.

Richiesta di una posizione più netta

Non solo rifiuto, ma anche una precisa richiesta al governo italiano. Gli attivisti hanno chiesto una presa di posizione “seria, severa e in linea con il diritto internazionale”, criticando la linea giudicata troppo morbida dell’esecutivo. Secondo la delegazione, la Flotilla deve poter raggiungere Gaza senza ostacoli, altrimenti ogni intervento rischierebbe di trasformarsi in una violazione del diritto internazionale.

Una sfida aperta tra politica e attivismo

La vicenda si inserisce in un quadro già teso dopo gli attacchi subiti dalla Flotilla in acque internazionali. Ora il muro contro muro con il governo Meloni e con la mediazione vaticana apre un nuovo fronte: riuscirà la Flotilla a portare a termine la sua missione o si scontrerà con nuovi blocchi diplomatici e militari?

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