mercoledì, Agosto 13

Governo Meloni a quota 1025 giorni: quarto più longevo della Repubblica, il podio è vicino

giorgia meloni premier italiana

Martedì prossimo il governo di Giorgia Meloni taglierà il traguardo dei 1025 giorni a Palazzo Chigi, superando di un giorno la durata dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi. Un risultato che proietta l’attuale premier al quarto posto nella classifica dei governi più longevi della storia della Repubblica Italiana.

Il prossimo obiettivo: sorpassare Craxi

Se il ritmo resterà costante e senza scossoni nella maggioranza, Meloni potrebbe raggiungere il terzo posto già il 20 ottobre 2025, a quasi tre anni esatti dall’insediamento. Quel giorno, infatti, l’esecutivo supererebbe i 1093 giorni del governo Bettino Craxi (4 agosto 1983 – 1 agosto 1986), il primo socialista della storia italiana e l’unico della Prima Repubblica ancora presente nella top five. L’esecutivo craxiano fu logorato dal difficile dualismo con Ciriaco De Mita, allora segretario della Democrazia Cristiana.

Il podio e il record di Berlusconi

La parte alta della classifica è interamente occupata dalla Seconda Repubblica. In cima c’è il secondo governo Berlusconi (11 giugno 2001 – 23 aprile 2005) con 1411 giorni, seguito dall’ultimo governo Berlusconi (8 maggio 2008 – 16 novembre 2011) e dal già citato Craxi I. Se Meloni restasse in carica fino al 4 settembre 2026, potrebbe diventare il governo più longevo della storia repubblicana.

La classifica dei governi più longevi

  • Berlusconi II: 1411 giorni
  • Berlusconi IV: 1288 giorni
  • Craxi I: 1093 giorni
  • Meloni: 1025 giorni (in corso)
  • Renzi: 1024 giorni
  • Prodi I: 886 giorni
  • Moro III: 852 giorni
  • Prodi II: 722 giorni
  • De Gasperi VII: 721 giorni
  • Segni I: 684 giorni

Oltre i numeri: le sfide del governo

Il lungo mandato di Meloni è stato segnato da tensioni internazionali crescenti, con i dossier su Ucraina e Medio Oriente in primo piano, e con la partita dei dazi che ha acceso il dibattito politico ed economico. Sul fronte interno, alcune riforme hanno completato il loro percorso parlamentare, come la separazione delle carriere nella magistratura, approvata il 22 luglio in seconda lettura al Senato e ora attesa da un probabile referendum confermativo nella primavera prossima.

I cantieri ancora aperti

Restano sul tavolo due dossier politici cruciali: il premierato e l’Autonomia differenziata, riforme che potrebbero diventare parte dell’eredità politica di questo esecutivo. Intanto, la premier guarda al futuro con un obiettivo chiaro: consolidare il consenso e puntare alla vetta della classifica dei governi più longevi.

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