In Italia si riaccende il dibattito sull’adozione dell’ora legale permanente, un tema ricorrente che torna ora al centro dell’agenda politica. Lunedì 17 novembre alla Camera dei deputati si discuterà una indagine conoscitiva che potrebbe dare finalmente avvio a un iter parlamentare. L’obiettivo: trasformare l’orario estivo in un regime stabile per tutti i dodici mesi.
La nuova indagine alla Camera e le forze in campo

A promuovere il dossier sono la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Consumerismo No Profit e il deputato leghista Andrea Barabotti. L’iniziativa punta a costruire una proposta normativa entro il 30 giugno 2026. Per sostenere la svolta, il gruppo ha avviato una maxi petizione popolare che ha già raccolto 352mila firme online, pronte a essere consegnate ufficialmente a Montecitorio.
I benefici economici: risparmi in bolletta e consumi serali
Secondo i dati di Terna, l’ora legale adottata tra il 2004 e il 2025 ha già permesso risparmi per 2,3 miliardi di euro, grazie a minori consumi pari a 12 miliardi di kWh. Rendere permanente l’ora legale genererebbe un ulteriore taglio di 720 milioni di kWh, con un vantaggio economico stimato in 180 milioni di euro annui per famiglie e imprese.
A questo si aggiungerebbe un aumento dei consumi nelle ore serali: più persone fuori casa, maggiore giro d’affari per ristorazione, negozi e attività ricreative, oltre a un possibile allungamento della stagione turistica.
Un effetto positivo anche sull’ambiente
L’ora legale ha ridotto negli anni l’emissione di 160–200mila tonnellate di CO₂ l’anno, un impatto pari – spiegano Sima e Consumerismo – all’assorbimento prodotto dalla piantumazione di 2-6 milioni di alberi. Mantenere le lancette in avanti tutto l’anno significherebbe diminuire ulteriormente il ricorso all’illuminazione artificiale e quindi ai combustibili fossili.
Salute e ritmi biologici: perché eliminarla aiuterebbe il corpo
Il passaggio forzato tra ora solare e ora legale provoca uno “shock circadiano” che può influenzare sonno, umore, pressione sanguigna e frequenza cardiaca. Alcuni studi citati dai promotori segnalano un aumento di incidenti stradali e sul lavoro nei giorni successivi al cambio, oltre a un possibile incremento di furti e rapine nelle ore serali più buie.


















