venerdì, Maggio 16

“Alberto Stasi incastrato”. Per la prima volta spuntano i messaggi della cugina di Chiara Poggi

Il mistero della foto in rosso e i sospetti sui social

Tra gli aspetti più enigmatici emersi nel tempo vi è una fotografia delle cugine vestite di rosso, che per un periodo fu interpretata come una prova, salvo poi rivelarsi un fotomontaggio. L’immagine sollevò numerosi interrogativi sull’autenticità di alcune prove e sulla volontà di manipolare o distrarre l’attenzione pubblica.

Ma anche i social network offrono nuovi spunti di riflessione. Nel 2013, Paola pubblicò una foto in cui indossa delle calze a quadretti, molto simili a quelle trovate sul pigiama di Chiara il giorno del ritrovamento del corpo. A questa immagine fu associato un messaggio dal tono ambiguo, interpretato da alcuni come una sorta di provocazione o messaggio cifrato.

Più di recente, anche Stefania ha pubblicato un post su Instagram contenente riferimenti a oggetti chiave dell’inchiesta, come il dessert Fruttolo, presente nel frigorifero di Chiara al momento del delitto. Questi post, sebbene non costituiscano prove in senso stretto, contribuiscono a delineare un clima di tensione e inquietudine all’interno del contesto familiare.

Rapporti familiari incrinati: le intercettazioni

Le intercettazioni raccolte dalla procura mettono in luce anche dinamiche familiari particolarmente complesse. In una telefonata con la nonna, Paola manifesta malessere per la presenza costante degli zii, ovvero i genitori di Chiara, nella propria abitazione. Questa dichiarazione offre uno spaccato inedito su possibili frizioni e tensioni tra le due famiglie, un elemento che finora non era stato considerato centrale nell’inchiesta.

La festa in piscina e le parole di una collega

Un ulteriore tassello si aggiunge grazie alla testimonianza di Francesca, una collega di Chiara Poggi. La donna racconta di una festa in villa con piscina, svoltasi nel luglio 2007, a cui Chiara avrebbe partecipato suo malgrado. Durante quell’occasione, la vittima avrebbe percepito tensioni interne alla sua famiglia, fatto insolito considerando che Chiara non era solita prendere parte a eventi sociali di questo tipo. Il resoconto apre a nuove ipotesi su quanto Chiara potesse aver intuito o temuto prima del tragico epilogo.

Verso una possibile riapertura del caso?

L’emergere di questi nuovi elementi – messaggi inediti, testimonianze rivalutate, comportamenti sospetti sui social e intercettazioni familiari – potrebbe portare le autorità a valutare una riapertura ufficiale del caso. Se le prove dovessero trovare conferme concrete, la condanna di Alberto Stasi potrebbe essere messa in discussione, e si aprirebbe la strada a un riesame processuale basato su nuove evidenze.

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