Chi conosceva la famiglia parla di persone tranquille, riservate. La notizia del delitto ha lasciato sgomenta l’intera comunità. Nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo così drammatico tra le mura domestiche.
Le indagini in corso
Sul caso sta indagando la Procura di Udine, che ha affidato le indagini ai carabinieri del comando provinciale e al reparto scientifico. È stata disposta l’autopsia sul corpo di Alessandro Venier per chiarire le cause della morte, i tempi esatti del decesso e per raccogliere ulteriori elementi utili all’inchiesta.
Gli inquirenti stanno anche analizzando le celle telefoniche, eventuali messaggi scambiati, e il contenuto dei dispositivi elettronici presenti in casa. L’obiettivo è comprendere se ci fossero tensioni familiari pregresse, litigi o situazioni di disagio che possano aver portato all’omicidio.
La figlia di sei mesi affidata ai servizi sociali
Una delle conseguenze più tragiche dell’intera vicenda riguarda la figlia della coppia, una neonata di soli sei mesi che ora si ritrova orfana di padre e con la madre in stato di fermo per omicidio. La bambina è stata temporaneamente affidata ai servizi sociali del Comune di Gemona, in attesa che il Tribunale dei Minori decida il suo futuro.
Le autorità stanno valutando se ci siano parenti idonei ad accoglierla o se sarà necessario collocarla in una struttura protetta. La priorità, in questa fase, è garantire la sicurezza e il benessere della piccola, offrendo al contempo un supporto psicologico qualificato.
Il ruolo della calce viva: un tentativo di depistaggio
L’utilizzo della calce viva nel nascondere il corpo è un dettaglio particolarmente inquietante. Si tratta di una sostanza corrosiva, capace di accelerare la decomposizione e di mascherare gli odori della putrefazione. Il suo impiego fa pensare a un tentativo deliberato di depistaggio, studiato per evitare che il cadavere venisse scoperto.
Tuttavia, il piano non è andato a buon fine. Forse i sensi di colpa, o la consapevolezza dell’inevitabilità della scoperta, hanno spinto la compagna a confessare e a contattare le forze dell’ordine.
La comunità sotto shock: la voce del sindaco
La notizia ha lasciato sotto shock l’intera cittadina di Gemona del Friuli. Il sindaco Roberto Revelant, in una dichiarazione alla stampa, ha definito il caso “una tragedia immane che colpisce nel profondo la nostra comunità”. Ha aggiunto che, per rispetto della vittima e della minore coinvolta, è necessario mantenere un atteggiamento responsabile e attendere che le autorità facciano chiarezza su quanto accaduto.
Anche i vicini di casa si sono detti increduli. Molti faticano a credere che una madre possa compiere un gesto così estremo nei confronti del proprio figlio. Alcuni parlano di relazioni familiari tese, ma nulla lasciava presagire un epilogo tanto cruento.
Una tragedia complessa: tante domande ancora senza risposta
Il caso di Alessandro Venier presenta ancora molti punti oscuri. Perché è stato ucciso? Cosa ha portato due donne – legate a lui da un rapporto di sangue e di amore – a trasformarsi in assassine? Ci sono stati complici? L’omicidio è stato deciso all’improvviso o pianificato nei dettagli?
Gli inquirenti continueranno a indagare nelle prossime settimane. Fondamentale sarà l’autopsia, ma anche le testimonianze di amici, colleghi e familiari potranno fornire un quadro più completo.