«I leader di Alleanza Verdi e Sinistra sono due persone perbene — ha aggiunto — ma mi parrebbe saggio che ritirassero la candidatura». Un commento duro che riapre la discussione interna al movimento guidato da Angelo Bonelli e Nicolas Fratoianni, già costretto in passato a difendersi da accuse di scelte “imbarazzanti” sui nomi in lista.
Il riferimento a Mieli e la polemica sul linguaggio
Nel suo post, Mentana ha fatto anche riferimento alle parole pronunciate da Paolo Mieli a 24Mattino su Radio 24. Il giornalista, nel commentare la candidatura di Fatayer, l’aveva definita “la palestinese napulitana che esalta Hamas” e, in modo infelice, “una signora in leggerissimo sovrappeso”, legando la sua immagine alla campagna contro fame e carestia. «Non è un giudizio estetico — aveva precisato Mieli — ma suscita ironie». Parole che avevano già scatenato accuse di sessismo e body shaming.
Con l’intervento di Mentana, però, il dibattito si è spostato sul piano politico e morale. Il giornalista chiede che Avs prenda una posizione chiara e immediata, sottolineando che certe affermazioni “non possono coesistere con il rispetto dei valori democratici che la sinistra dice di difendere”.
Precedenti e imbarazzi in casa Avs
La candidatura di Fatayer arriva dopo mesi di polemiche per la gestione delle liste da parte di Avs. Prima il caso Salis, ancora sotto processo a Budapest per l’aggressione a due militanti neonazisti nel 2023. Poi la bufera su Soumahoro, coinvolto in un’indagine che ha portato agli arresti domiciliari di moglie e suocera. Ora l’affaire Fatayer rischia di trasformarsi in un nuovo cortocircuito politico.
Al momento, dalla segreteria di Avs non è arrivata alcuna nota ufficiale. Ma le pressioni, anche interne, perché la candidata si faccia da parte si moltiplicano. «Chi siede nelle istituzioni — ha scritto Mentana — deve rappresentare tutti, non dividere con parole di odio».