martedì, Luglio 1

Caso Garlasco, l’avvocato De Rensis: “Sulla scena del crimine c’era più di una persona. Troppi errori nelle indagini”

Il caso Garlasco torna a far discutere: parla De Rensis

Durante la puntata di Filorosso andata in onda su Rai 3, l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, ha rilasciato dichiarazioni che riaccendono i riflettori sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. “Rispetto ogni sentenza e ogni parola della famiglia di Chiara, ma ritengo – da avvocato che legge le carte – che sulla scena del crimine fosse presente più di una persona, con ruoli differenti”, ha affermato con cautela il legale.

“Questa indagine si deve concentrare sui fatti, non sulle idee”

“Non esprimerò mai pubblicamente le mie idee personali. Un avvocato serio deve restare sui fatti”, ha precisato De Rensis, sottolineando come la riapertura delle indagini e l’incidente probatorio in corso stiano facendo emergere nuove tracce biologiche e DNA “che nessuno si aspettava di trovare dopo 18 anni”.

Secondo il difensore, “mentre la nostra parte ha sempre chiesto di approfondire, di indagare e di non opporsi mai a nulla, l’indagato attuale – Andrea Sempio – si è opposto a ogni passaggio, dal prelievo del DNA all’inizio stesso dell’incidente probatorio”.

Accuse pesanti agli errori della prima inchiesta

De Rensis ha attaccato frontalmente il lavoro fatto inizialmente dalla Procura di Vigevano, parlando di “uno dei casi più gravi di malagiustizia in Italia”. “È l’unico caso in cui c’era la firma dell’assassino”, ha detto riferendosi alle quattro impronte trovate sul pigiamino di Chiara. “Se repertate e analizzate correttamente, avrebbero potuto risolvere il caso in poche ore”.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.