sabato, Maggio 17

Caso Garlasco: nuova svolta nelle indagini, il DNA delle gemelle Cappa sarà prelevato. Gli avvocati: “Si può riscrivere la storia”

Anche la famiglia Poggi è parte attiva

I genitori di Chiara, Giuseppe e Rita Poggi, assistiti dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, continuano a seguire con grande attenzione ogni fase processuale. Per le nuove analisi, hanno confermato i propri consulenti di fiducia: il genetista Marzio Capra e l’ex agente della Scientifica Dario Redaelli. Entrambi avevano già preso parte agli sviluppi precedenti delle indagini.

Uno dei punti centrali del dibattito sarà proprio l’attualità e l’affidabilità delle tracce biologiche conservate nel tempo. L’obiettivo principale è stabilire se il DNA prelevato dalle unghie della vittima possa ancora essere utilizzato con validità scientifica in un confronto genetico, nonostante siano passati quasi due decenni.

Il significato delle nuove analisi

Il secondo profilo genetico maschile rilevato potrebbe rappresentare la chiave per un’eventuale nuova lettura dei fatti. Se dovesse risultare compatibile con quello di Andrea Sempio o di un altro individuo, le indagini potrebbero assumere una direzione completamente diversa. Si tratterebbe di un vero e proprio ribaltamento della verità giudiziaria emersa finora.

In questa fase, è stato escluso il bisogno di acquisire nuovamente i profili genetici dei familiari di Chiara Poggi. La Procura – rappresentata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza – ha confermato che quei dati sono già presenti negli atti processuali e non necessitano di ulteriori aggiornamenti.

Le gemelle Cappa e un testimone chiave

Particolare attenzione è rivolta alle gemelle Cappa, finite sotto i riflettori dopo che un testimone avrebbe riferito di averle viste gettare oggetti in un canale poco dopo il delitto. Un elemento che ha spinto la Procura a disporre l’acquisizione del loro DNA, ritenuto potenzialmente utile per verificare eventuali collegamenti con le tracce ritrovate.

Questa scelta rappresenta un altro passaggio importante in una vicenda che continua a tenere alta l’attenzione pubblica e giudiziaria. Ogni nuovo elemento raccolto potrebbe contribuire a chiarire aspetti rimasti oscuri per troppo tempo.

Una storia da riscrivere?

Secondo i legali coinvolti nella nuova fase processuale, ci sarebbero margini concreti per “riscrivere la storia” del delitto di Garlasco. Le analisi genetiche, affidate a professionisti qualificati e svolte con tecnologie all’avanguardia, potrebbero fornire risposte cruciali a domande rimaste sospese per anni.

La riapertura del caso, più che un tentativo di rimettere in discussione le sentenze passate, è vista come un doveroso approfondimento finalizzato alla ricerca della verità. Qualora dovessero emergere nuovi scenari, sarà compito della giustizia valutare ogni elemento con la massima attenzione e trasparenza.

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