giovedì, Luglio 3

Caso Garlasco: spuntano sei impronte misteriose vicino al corpo di Chiara Poggi

A quasi due decenni di distanza, emergono nuovi elementi che potrebbero rimettere in discussione quanto finora ipotizzato dagli inquirenti. La scoperta recente di sei impronte digitali, trovate nei pressi del corpo senza vita della giovane, apre nuovi interrogativi su una vicenda che sembrava ormai delineata.

Un cold case ancora pieno di ombre

Nonostante siano passati molti anni dall’omicidio, il caso di Chiara Poggi non ha mai smesso di far discutere. La ragazza venne ritrovata morta nella sua villetta di Garlasco, in provincia di Pavia, e sin da subito le indagini si sono concentrate su un ristretto numero di sospettati. Tuttavia, la pista giudiziaria ha vissuto fasi alterne, con accuse, assoluzioni e nuove ipotesi investigative. L’ultima scoperta sembra rilanciare l’interesse degli investigatori e dell’opinione pubblica.

Nuove impronte, vecchi interrogativi

La più recente svolta riguarda il ritrovamento di sei impronte digitali finora rimaste senza un’identità certa. Le tracce sono state individuate sulle pareti interne della villetta dove è stato trovato il corpo di Chiara. A riportarlo è stata la testata Leggo, sottolineando come queste impronte rappresentino un vero e proprio enigma investigativo. Nonostante gli approfondimenti, nessuno degli esperti coinvolti è riuscito a collegarle in modo univoco a una persona conosciuta o già esaminata nel contesto delle indagini.

Il ruolo degli esperti forensi

A occuparsi dell’analisi delle impronte sono due noti consulenti tecnici: Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli. Entrambi vantano una lunga esperienza in ambito forense, in particolare nell’ambito delle indagini dei RIS e nell’identificazione delle impronte digitali. Nonostante ciò, le sei impronte rinvenute non hanno fornito risposte certe: cinque di esse sono state trovate vicino all’ingresso della villetta e risultano “comparabili”, ma non identificabili con precisione. Questo significa che hanno caratteristiche sufficienti per un confronto, ma non tali da consentire un’identificazione certa.

Chi non sono gli autori delle impronte

Una certezza però c’è: le impronte non appartengono a nessuno dei principali protagonisti della vicenda. Non si tratta di Andrea Sempio, il giovane amico di Chiara su cui a un certo punto si erano concentrate alcune attenzioni investigative. Non sono nemmeno di Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima, condannato in via definitiva per omicidio. E neppure dei familiari della ragazza o degli amici che avevano accesso abitualmente alla villetta, tra cui Marco Poggi, Alessandro Biasibetti, Roberto Freddi e Mattia Capra.

Una mano sporca sul portone: indizi non ancora esplorati

Particolarmente interessante è anche un’impronta trovata sul portone della casa. Si tratta di quella che è stata descritta come la traccia lasciata da una “presunta mano sporca”, e che risale almeno al 2020. Questa impronta, secondo quanto emerso, non è mai stata sottoposta a una vera e propria analisi biologica per accertare la presenza di sangue o di altri elementi utili alle indagini. Il fatto che non si sia ancora verificata l’origine organica di questa traccia lascia aperta la possibilità che possa trattarsi di un indizio fondamentale mai approfondito a dovere.

In attesa del maxi incidente probatorio

Con questi nuovi sviluppi, cresce l’attesa per quello che sarà il prossimo passo cruciale dell’inchiesta: il maxi incidente probatorio. Questo passaggio giudiziario rappresenta una fase fondamentale per raccogliere e confrontare tutte le prove scientifiche disponibili, alla presenza delle parti e dei consulenti. È proprio in questa sede che potrebbero emergere nuovi elementi in grado di fare luce su ciò che è accaduto davvero quel tragico giorno nella villetta di Chiara Poggi.

Ipotesi aperte: nuovi scenari possibili

Le impronte ignote potrebbero far ipotizzare la presenza di una o più persone estranee alla cerchia ristretta finora analizzata dagli inquirenti. Se queste tracce digitali non appartengono a soggetti noti, chi erano allora le persone presenti sulla scena del crimine? È possibile che qualcuno sia entrato nella villetta prima o dopo il delitto, senza lasciare altre tracce evidenti? O si tratta forse di errori nelle prime fasi dell’indagine, che hanno portato a trascurare piste alternative?

Un mistero che resiste al tempo

Il caso Garlasco continua a rappresentare uno dei gialli giudiziari più complessi e discussi d’Italia. Le nuove impronte non fanno che aggiungere altri strati di mistero a una vicenda già intricata. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, i nuovi indizi spingono molti a chiedersi se davvero tutta la verità sia venuta a galla. In mancanza di un’identificazione certa delle nuove tracce, resta un dubbio inquietante: ci sono ancora attori ignoti coinvolti nell’omicidio di Chiara Poggi?

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