giovedì, Agosto 14

Milano, oltre 200 persone ai funerali di Cecilia De Astis: l’addio tra dolore e richieste di giustizia

Poco prima della cerimonia, i figli e le sorelle di Cecilia hanno voluto ricordarla pubblicamente. La sorella Lina ha parlato di “fallimento del sistema e della società di cui sei stata vittima”, mentre Maria, visibilmente commossa, si è limitata a un “Ciao, Cecilia, ti vogliamo bene”, accolto da un applauso corale. Il figlio Filippo ha lanciato un appello alla comunità: “Milano è una città grande, tutti meritiamo rispetto e dignità. Non possiamo vivere nella paura di fare una passeggiata. Le responsabilità non possono ricadere solo sui ragazzini”.

L’omelia di Don Paolo Steffano

Durante l’omelia, il parroco Don Paolo Steffano ha citato Fabrizio De André e invitato a trasformare l’indignazione in azioni concrete: “Dal letame nascono i fiori, e qui a Gratosoglio di fiori ne abbiamo. Non servono proclami o scaricabarile, servono fatti. Abbiamo bisogno di uomini e donne dal fuoco dentro”.

Il sacerdote ha poi chiesto investimenti continui su povertà educativa, scuola, sport, cooperative di quartiere e parrocchie: “Affido a Cecilia le nostre speranze”.

Un quartiere ferito

La vicenda ha scosso profondamente Gratosoglio e l’intera città, riaccendendo il dibattito su sicurezza, degrado e responsabilità sociali. Per la famiglia, il ricordo di Cecilia dovrà restare legato non solo al dolore, ma anche a un impegno collettivo per evitare altre tragedie.

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