Non è la prima volta che Angela Maria Bitonti entra in rotta di collisione con lo Stato. Nel 2021, insieme a una collega, portò l’Italia davanti alla Corte europea di Strasburgo, assistendo due giovani che avevano denunciato 33 Stati del Consiglio d’Europa per inadempienza sugli impegni climatici presi con l’Accordo di Parigi del 2015. Secondo il ricorso, l’Italia sarebbe particolarmente esposta agli effetti dei cambiamenti climatici, mettendo a rischio il diritto alla vita e alla salute delle ricorrenti.
Dall’immigrazione alle politiche sociali
Sempre nel 2021, e poi nel 2022, l’avvocato Bitonti contestò alla Regione Basilicata il bando per il bonus asili, accusandolo di discriminare i bambini stranieri senza residenza anagrafica. Nella sua nota al governatore Vito Bardi, denunciava l’esclusione di famiglie che vivevano stabilmente in Basilicata ma prive di permesso di soggiorno o che lo avevano perso successivamente.
Contraria ai Centri di permanenza per i rimpatri
Bitonti è da sempre una ferma oppositrice dei Cpr. Nel 2023 applaudì alla liberazione di un cittadino tunisino per cui era stato chiesto il trattenimento nel centro di Potenza. Più di recente, ha esultato per la pronuncia della Corte europea contro i Cpr realizzati dal governo Meloni in Albania, definendola una vittoria sul piano dei diritti umani.
Il fronte legale si allarga
Accanto a lei in questa battaglia c’è l’avvocato Francesco Romeo, legale di un’altra vittima di Almasri. Romeo attacca: «Le parole con cui Meloni ha rivendicato la scelta concordata con i ministri sono una confessione delle sue responsabilità. La Procura riapra le indagini».