Garlasco, il caso riacceso: Le Gemelle Cappa contro Feltri e le nuove ombre sul delitto
A distanza di quasi due decenni, il mistero dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco torna a scuotere l’opinione pubblica.
Quella che sembrava una vicenda chiusa con la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, si arricchisce oggi di nuovi elementi, intercettazioni e piste investigative che stanno rimettendo tutto in discussione. Il caso di Garlasco è una di quelle storie che rifiutano di sbiadire nel tempo.
In un’Italia costantemente attraversata da cronaca nera e colpi di scena giudiziari, alcune vicende diventano simbolo di verità parziali, incertezze legali e media ossessivi. E quando emergono dettagli inediti, la tensione torna a salire.
Il Ritorno di un delitto: dubbi sull’impronta 33
Il fulcro della nuova ondata di attenzione mediatica è legato a un elemento tecnico: la cosiddetta “impronta 33”. Questo segno, rilevato su una parete nei pressi del luogo in cui fu ritrovato il corpo di Chiara, è stato recentemente ricondotto ad Andrea Sempio, un amico del fratello della vittima.
Sempio si è difeso affermando che la sua presenza nella casa era abituale, essendo stato in ogni stanza e avendo quindi lasciato tracce in più punti. Ma la questione non si ferma a questa spiegazione. La riapertura di questa pista investigativa ha innescato una serie di reazioni a catena, coinvolgendo familiari, avvocati, giornalisti e persino personalità televisive.
Le Intercettazioni che riaccendono il caso
Un elemento chiave emerso nelle ultime settimane riguarda una serie di intercettazioni telefoniche risalenti al 2007. Queste registrazioni coinvolgono la famiglia Cappa, parenti stretti della vittima, e in particolare Ermanno Cappa, zio di Chiara.
Durante le telefonate, registrate mentre il telefono fisso era sotto controllo, Ermanno Cappa consiglia alla figlia Stefania di evitare dichiarazioni pubbliche avventate, invitandola a “non andare davanti alle telecamere a fare ridere i polli”. Un’indicazione che suona come un invito al silenzio, forse per evitare speculazioni o danni d’immagine.
Ma c’è di più. Cappa avrebbe comunicato alla moglie la sua intenzione di recarsi a Roma per un incontro con esponenti della Camera. L’obiettivo? Bloccare l’azione del giornalista Vittorio Feltri, all’epoca noto sostenitore dell’innocenza di Stasi. Una strategia mirata, a quanto pare, a identificare chi stesse fornendo documenti e informazioni favorevoli all’ex imputato. Vediamo insieme cos’ha risposto il giornalista.