Durante la seduta, il deputato di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon ha mostrato un grafico a torta con la distribuzione delle puntate di Report per schieramento politico, alimentando il dibattito sul presunto squilibrio editoriale del programma.
L’audio Sangiuliano e le inchieste sensibili
Ranucci ha anche difeso la pubblicazione dell’audio tra Sangiuliano e Boccia, per il quale il Garante della Privacy ha sanzionato la Rai: “Ritengo ancora che fosse di interesse pubblico. L’audio è stato registrato pochi minuti prima che il ministro Sangiuliano chiedesse di bloccare un contratto di collaborazione”.
Il conduttore ha poi criticato il Garante Agostino Ghiglia, spiegando: “Il problema non sono i tecnici, ma chi la politica ha nominato lì dentro”.
L’attentato e le piste investigative
Interrogato dai commissari sulla tentata aggressione subita, Ranucci ha detto di non poter ancora collegare l’episodio a una causa precisa: “Seguiamo una vicenda su un parco eolico in Veneto che coinvolge affari legati a Matteo Messina Denaro, ‘ndrangheta e politica. Un collaboratore di giustizia che ci aveva fornito informazioni è stato trasferito in località protetta il giorno dopo l’attentato”.
Il giornalista ha citato anche un’altra pista legata al ritrovamento di una mitragliatrice di produzione italiana in un cantiere navale, sostenendo che “dietro ci sarebbero interessi criminali internazionali”.
Infine, rispondendo a Maria Elena Boschi sul presunto pedinamento e sul “mandato” ricevuto dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, Ranucci ha chiesto che la parte più delicata dell’audizione si svolgesse in seduta segreta.
















