sabato, Luglio 26

Garlasco, la perizia sull’impronta 33: «C’è sudore e sangue». I pm ribattono: «È di Sempio»

L’impronta 33, però, esiste solo come immagine fotografica. Non essendoci un supporto fisico, non possono essere effettuati esami scientifici diretti. La conseguenza? Per la procura di Pavia, il valore probatorio è basso: potrà forse essere discusso in dibattimento, ma non rappresenta una prova determinante.

Il commento dei pm e la posizione di Sempio

La procura ribadisce che, in base alle analisi già effettuate, l’impronta resta attribuita ad Andrea Sempio. Una conclusione che la difesa contesta duramente, parlando di valutazioni «frettolose e incomplete». Gli avvocati di Sempio, invece, difendono la correttezza degli atti e invitano a «non alimentare suggestioni mediatiche».

Un contatto anomalo sulla scala

Secondo quanto riportato da La Repubblica, la perizia difensiva ipotizza che l’impronta sia stata lasciata «sporgendosi dalla soglia della scala che conduce alla cantina», ipotesi che si scontra con la versione dell’accusa. Un dettaglio che, se confermato, potrebbe avere implicazioni sulla ricostruzione dei fatti del 13 agosto 2007.

Il caso Garlasco continua così a riempire le aule giudiziarie e i salotti televisivi, a quasi 20 anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Resta da capire se queste nuove analisi riusciranno davvero a riaprire spiragli o se resteranno un’arma spuntata della difesa.

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