Suo padre Enrico, detto “Cobra”, fu convocato da atleta Master nella 4×400 di Coppa Europa. «Veramente i miei si sono separati prima che nascessi. Di mio padre ho visto video di qualche gara, quando si trasferì in Abruzzo non ci sono state molte occasioni per conoscersi. Ci ha uniti l’atletica, ho cominciato a chiedergli molti consigli».
La madre Rosa, ex atleta nei 400 metri e per un periodo sua allenatrice, è stata sempre al suo fianco: «Durante i Giochi di Tokyo – ero così carica di adrenalina per la vittoria di Jacobs che i 100 metri avrei potuto farli io – dissi a mia madre: “Un giorno vedrai tua figlia in tv che salta”. Mi ha cresciuta benissimo, grazie a lei non ho sofferto la separazione. Ha fatto molti sacrifici per me».
Il sogno di Tokyo
Nonostante le offerte di università statunitensi come Kansas State, Oregon University, Louisiana e UCLA, Saraceni ha deciso di restare nella sua città: «A Milano ho trovato un equilibrio e non voglio rovinare tutto». Ora punta a un obiettivo importante: «Io e il mio fidanzato Simone Bertelli, oro europeo Under 23 nell’asta, siamo entrambi nel ranking dei Mondiali. Sarebbe bello ritrovarsi insieme a Tokyo».
I Mondiali di atletica si svolgeranno dal 13 al 21 settembre in Giappone, ma Kelly Doualla ha scelto di non correre la staffetta 4×100, concentrandosi su altri obiettivi.