Garlasco, la Procura rompe il silenzio: “Ignoto 3 non è contaminazione, indagine a una svolta”. Andrea Sempio e il giallo dei verbali
continua a riservare colpi di scena. A 17 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il nome di Andrea Sempio è tornato sotto i riflettori. Ma nelle ultime ore, l’attenzione si concentra su un dettaglio che potrebbe cambiare la storia di uno dei casi più discussi d’Italia: il Dna “Ignoto 3” trovato nel tampone orale della vittima. Secondo la Procura di Pavia, questa traccia genetica non è frutto di contaminazione. Potrebbe appartenere a un complice. E ora, il giallo si infittisce.
Il caso Garlasco: 17 anni di ombre e sospetti
L’omicidio di Chiara Poggi avviene il 13 agosto 2007, nella villetta di via Pascoli a Garlasco. La giovane, 26 anni, viene trovata senza vita nel seminterrato della sua casa. Il fidanzato, Alberto Stasi, sarà condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione, dopo un iter giudiziario infinito. Ma negli ultimi anni, grazie alle nuove indagini volute dalla Procura di Pavia, emerge un sospetto: quella mattina d’agosto le persone nella casa Poggi sarebbero state più di una.
Chi è Andrea Sempio e perché è di nuovo indagato
è un vecchio amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Frequentava spesso la villetta e conosceva bene la vittima. Nel 2008 fu ascoltato dai carabinieri, ma la pista si esaurì senza conseguenze. Il suo nome riemerge nel 2024 quando un Dna parziale compatibile con lui viene individuato sul cordino del telefono cordless trovato vicino al corpo di Chiara. Da allora, il suo ruolo è sotto esame.
Il colpo di scena: il Dna “Ignoto 3”
Gli accertamenti disposti nel 2025 sul materiale raccolto nel 2007 portano alla scoperta di un altro profilo genetico, ribattezzato “Ignoto 3”. Si tratta di una traccia presente nel tampone orale prelevato dal corpo di Chiara Poggi. Per settimane si è parlato di contaminazione: garze non sterili, strumentazioni già usate, perfino macabre ipotesi di trasferimento da altri cadaveri.
Ora, la Procura chiarisce: «Gli accertamenti escludono che il Dna appartenga a sanitari, necrofori, investigatori o chiunque abbia avuto contatto con il corpo o con il tampone». Ignoto 3 non è frutto di contaminazione accidentale. Questo significa che quella traccia genetica potrebbe appartenere a una persona presente sulla scena del crimine.
Il procuratore Napoleone: «Basta congetture, l’indagine è a un punto cruciale»
Il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, è intervenuto con parole dure: «Basta confusione e congetture alimentate da consulenti e opinionisti in tv. Ogni ricostruzione estranea all’Ufficio genera discussioni fittizie». Le sue dichiarazioni arrivano dopo settimane di speculazioni sul ruolo di Sempio, sulle garze e persino sulla possibile “eterodirezione” della Procura da parte della difesa Stasi.
Napoleone ha precisato che le indagini stanno entrando in una fase decisiva. «Abbiamo elementi che richiedono verifiche approfondite. Non è il momento di processi mediatici, ma di accertamenti scientifici».