venerdì, Settembre 5

Garlasco, la telefonata tra Alberto Stasi e la madre di Chiara Poggi: «Dobbiamo aspettare a vederci»

«Ti verrei anche a trovare ma ti porterei tanti giornalisti». È a quel punto che Rita Preda risponde con fermezza: «No, guarda, senti. Dobbiamo aspettare ancora un po’ a vederci. Perché dobbiamo aspettare che la situazione si chiarisca. Mi spiace, te l’ho sempre detto. Purtroppo adesso siamo due parti contrapposte». Una frase che riflette non solo il dolore ma anche la frattura inevitabile tra chi ha perso una figlia e chi era considerato, già allora, il principale indiziato.

«Passerà, passerà»

Alla replica di Rita Preda, Stasi risponde in modo quasi rassegnato: «Passerà, passerà». Parole che oggi, a distanza di 18 anni, assumono un peso diverso, alla luce della condanna definitiva ma anche delle nuove indagini che stanno riportando il caso sotto i riflettori. La telefonata, breve e apparentemente banale, resta un documento importante per comprendere il contesto umano e psicologico in cui si sviluppava il dramma nei mesi successivi al delitto.

Un caso ancora aperto sul piano delle indagini

L’audio reso pubblico riaccende l’attenzione sul giallo di Garlasco, che nonostante la condanna definitiva di Stasi continua a offrire nuovi spunti di indagine. Nei mesi scorsi sono emerse nuove tracce di DNA, sia maschili che femminili, e la procura di Pavia ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. La telefonata del 2007, con la sua atmosfera sospesa e tesa, contribuisce a restituire il quadro di una comunità divisa, ferita e ancora in cerca di verità.

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