sabato, Aprile 19

Garlasco, il sospetto sui Poggi e cosa non torna: le “soffiate” ai Sempio

Recentemente, nuove indagini hanno portato alla riapertura del fascicolo su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già indagato e successivamente archiviato nel 2017.

Questa riapertura ha sollevato interrogativi non solo sulle prove a carico di Sempio, ma anche su possibili irregolarità nelle indagini precedenti e sul ruolo di alcuni legali coinvolti nel caso.​

Riapertura del caso e nuove indagini

Nel marzo 2025, la Procura di Pavia ha notificato un avviso di garanzia ad Andrea Sempio, riaprendo così il caso dell’omicidio di Chiara Poggi. La decisione è stata motivata da nuove analisi del DNA, rese possibili grazie a tecniche scientifiche avanzate, che hanno evidenziato la compatibilità del profilo genetico di Sempio con tracce rinvenute sotto le unghie della vittima. Queste nuove evidenze hanno portato all’accusa di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, già condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per il delitto. ​

Andrea Sempio ha espresso sorpresa e sconcerto per la riapertura delle indagini a suo carico, dichiarando la propria innocenza e sottolineando la fiducia che la famiglia Poggi ha sempre riposto in lui. Il suo legale, l’avvocato Massimo Lovati, ha riferito che il suo assistito è allibito e sconvolto dalla situazione.

Interrogativi sulle indagini precedenti

La riapertura del caso ha portato alla luce possibili irregolarità nelle indagini condotte nel 2017, quando il fascicolo su Sempio fu archiviato dopo soli due mesi. In particolare, sono emerse intercettazioni che suggeriscono come Sempio fosse a conoscenza di dettagli investigativi prima ancora di essere interrogato. Queste informazioni sollevano dubbi sulla correttezza delle procedure seguite all’epoca e sull’eventuale fuga di notizie da parte di soggetti coinvolti nelle indagini.

Il ruolo dell’avvocato Tizzoni

Un ulteriore elemento di complessità è rappresentato dalle dichiarazioni della madre di Sempio, Daniela Ferrari, e dell’avvocato Lovati, secondo cui l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, avrebbe condiviso con loro informazioni riservate relative alle indagini. Secondo quanto riportato, Tizzoni avrebbe fornito atti dell’inchiesta a Lovati, sebbene non sia chiaro se ciò sia avvenuto a titolo gratuito o meno. Tizzoni non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la Procura di Pavia ha avviato accertamenti per fare luce sulla vicenda.

Reazioni e sviluppi futuri

La famiglia Poggi, attraverso il loro legale Tizzoni, ha espresso perplessità sulla riapertura del caso, definendola un tentativo di individuare un responsabile alternativo e di alimentare il circuito mediatico. Tizzoni ha sottolineato come questa sia la settima volta che si cerca di mettere in discussione una sentenza definitiva, un evento raro nel panorama giudiziario italiano.

Nel frattempo, la Procura di Pavia prosegue con le indagini, concentrandosi sull’analisi delle nuove prove genetiche e sull’esame di eventuali irregolarità nelle indagini precedenti. L’esito di queste indagini potrebbe avere implicazioni significative non solo per Andrea Sempio, ma anche per la comprensione complessiva del caso e per la fiducia nel sistema giudiziario.​

Il caso Garlasco continua quindi a essere al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria, con sviluppi che potrebbero riscrivere la storia di uno dei delitti più discussi degli ultimi decenni in Italia.

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